Così abbiamo avviato la rivoluzione della mobilità elettrica e intelligente

Lo diciamo da sempre e oggi che ci troviamo ad affrontare una delicata fase di ripartenza a seguito della grave emergenza epidemiologica che ha colpito il Paese, diventa ancor più importante: dobbiamo puntare a migliorare la qualità dell’aria e della vita nelle nostre città; dobbiamo ridurre il congestionamento delle strade, dare spazio a bici e pedoni e rafforzare il trasporto pubblico, ora alle prese con le enormi difficoltà legate alla necessità di garantire il distanziamento personale.

Da quando siamo in Parlamento lavoriamo per rendere più sostenibile e intelligente la mobilità urbana. E con il MoVimento 5 Stelle al governo sono già diverse le misure finalizzate a ridurre le auto private in circolazione e a incentivare la diffusione della mobilità elettrica. In Parlamento, ci siamo sempre battuti per l’adozione di una politica industriale attenta all’ambiente e, finalmente, gli assetti industriali del sistema Paese si stanno allineando all’orientamento internazionale. Merito anche dell’ecobonus voluto dal MoVimento 5 Stelle e incrementato nel decreto Rilancio, che ha fatto registrare un +374% di immatricolazioni nel primo trimestre 2020 rispetto al 2019.

Grazie al lavoro parlamentare poi, siamo riusciti a incrementare il bonus già presente per l’acquisto delle auto elettriche ed ibride plug-in di 2.000 euro in caso di rottamazione e di 1.000 euro per chi acquista senza rottamazione. Inoltre abbiamo previsto un ulteriore sconto minimo da parte del concessionario, pari all’ammontare del bonus. Un incentivo quindi che può arrivare fino a 10.000 euro anche grazie alle agevolazioni per l’acquisto introdotte dalla legge di Bilancio 2019.

Non solo auto perché, sempre grazie al lavoro del MoVimento 5 Stelle, nelle scorse settimane è stato possibile approvare un emendamento al decreto Rilancio, a prima firma del capogruppo in commissione Trasporti alla Camera Emanuele Scagliusi, che introduce un’importante novità per chi vuole acquistare motocicli, ciclomotori, tricicli e quadricicli elettrici (categorie da L1e a L7e). Con questa misura abbiamo esteso l’incentivo introdotto in precedenza anche a chi non ha un veicolo da rottamare della stessa categoria. Chi vuole acquistare uno dei veicoli di queste tipologie quindi, riceverà fino a 3.000 euro di incentivo, coprendo fino a un massimo del 30% del prezzo del mezzo. Per chi deve anche rottamare un veicolo da euro 0 a euro 3 o ritargato posseduto da almeno 12 mesi, l’incentivo arriva a 4.000 euro fino al 40% del prezzo del veicolo elettrico acquistato.

Tutte queste misure si affiancano a una novità importantissima per la diffusione di biciclette, elettriche e non, e altri dispositivi di mobilità personale come i monopattini elettrici e veicoli simili. Si tratta del cosiddetto bonus mobilità, grazie al quale tantissimi italiani possono godere dello sconto del 60% e fino a 500 euro per acquistare una bici, elettrica e non, o un altro veicolo elettrico per la mobilità personale.

Altro obiettivo strategico per la riconversione elettrica del parco veicoli è sicuramente quello di incrementare la dotazione di infrastrutture di ricarica su tutto il territorio nazionale. La diffusione delle colonnine di ricarica è un fattore indispensabile per assicurare la possibilità di circolare in tutto il territorio nazionale anche a chi sceglie un veicolo ad alimentazione 100% elettrica. I punti di ricarica attualmente attivi sono circa 14mila, la maggior parte in ambito urbano, ma da qui al 2022 è in programma un forte incremento anche di quelle in ambito extraurbano.

Per accelerare in questa direzione, nell’ambito delle norme che introducono il superbonus al 110% abbiamo introdotto incentivi per chi installa una colonnina in spazi privati, in modo che sempre più persone possano ricaricare l’auto o la moto nel proprio posto auto o comunque presso l’abitazione.

Un altro fattore di in grado di favorire la diffusione dell’auto elettrica è senza dubbio la possibilità di ricaricare agevolmente nelle aree extraurbane e in autostrada: per questo abbiamo messo a punto una norma, inserita nel decreto Semplificazioni, che obbliga i concessionari autostradali a dotare le tratte di propria competenza di punti di ricarica veloce, che consentano di prestare un servizio equivalente a quello di erogazione dei carburanti tradizionali.

La novità, scaturita da un emendamento messo a punto dal nostro portavoce alla Camera Giuseppe Chiazzese, prevede tempi celeri e certi per questo adeguamento impiantistico a carico dei concessionari. Se a questo aggiungiamo il lavoro che stiamo facendo sul “vehicle to grid”, ossia la possibilità di rendere la stessa auto elettrica un accumulatore di energia da trasferite poi alla rete, possiamo affermare che siamo all’inizio di una vera e propria rivoluzione non solo sul fronte della mobilità sostenibile, ma anche su quello di una maggiore efficienza e intelligenza della nostra rete elettrica.

Portiamo così il Paese nel futuro garantendo agli italiani una qualità della vita migliore, un ambiente più sano e un’economia in grado di puntare sull’efficienza e sull’innovazione.