Siamo il motore del cambiamento (e della legislatura)

Il risultato conseguito ieri a Bruxelles grazie al lavoro straordinario della nostra delegazione guidata dal presidente Conte dimostra quanto sia importante il ruolo dell’Italia in Europa e, al contempo, quanto il nostro Paese creda nel valore di questa grande comunità.
Ieri non ha vinto l’Italia, ma l’Europa.

Questo successo è stato possibile anche e soprattutto grazie al contributo del MoVimento 5 Stelle. Siamo la forza trainante di questa legislatura e dell’azione di governo, il motore di un progetto che si traduce negli interventi che stiamo realizzando, da oltre due anni a questa parte, e che confluiscono tutti in un’unica direzione: realizzare quel cambiamento per il quale siamo stati votati da tanti cittadini italiani e di cui il nostro Paese, dopo troppi anni di stallo, ha enorme voglia e necessità.

I risultati che abbiamo ottenuto non sono stati per nulla scontati: hanno richiesto fatica, insistenza, tenacia. I nostri portavoce al governo, così come i colleghi in Parlamento e tutti i portavoce ad ogni livello istituzionale, meritano un ringraziamento sincero perché hanno dovuto affrontare grandi difficoltà e respingere numerosi attacchi. Per molti siamo scomodi e questo non ce lo perdonano.

Le resistenze contro la nostra azione non sono mancate e so che non mancheranno, ma questo non ci spaventa e anzi ci fortifica, accresce la nostra determinazione.

Sul Recovery Fund abbiamo sempre mantenuto una posizione chiara e ferma, che ha consentito al presidente Conte di confrontarsi in Europa forte di un pieno mandato. Niente più cappello in mano: siamo andati a Bruxelles giocandoci la partita fino in fondo, dimostrando che del Mes possiamo fare a meno e puntando su strumenti nuovi, di fronte a una crisi sanitaria ed economica nuova che richiede un approccio diverso rispetto al passato.

Ma questo è solo un altro tassello dei cambiamenti che stiamo portando avanti. La scorsa settimana abbiamo vinto la battaglia che ci ha visti protagonisti fin dal 14 agosto 2018 per togliere la gestione delle nostre autostrade a chi ha lucrato sulle spalle dei cittadini e, al di là degli esiti giudiziari, ha la responsabilità del crollo del ponte Morandi . All’indomani di quanto accaduto con Danilo Toninelli abbiamo compiuto una scelta radicale, di giustizia, che nella storia del nostro Paese avevamo visto prevalere troppo raramente: lo Stato si impone, non si piega più ai grandi poteri.

Sempre nell’estate di due anni fa aveva visto la luce grazie al ministro del Lavoro Luigi di Maio la prima legge di questa legislatura, che aveva subito tracciato la rotta del cambiamento che volevamo realizzare: il Decreto dignità. Con questa misura abbiamo rimesso al centro i lavoratori e detto chiaramente che lo sfruttamento non può essere legalizzato.

Poi è stata la volta della legge Spazzacorrotti, un provvedimento che oltre a contrastare con durezza la corruzione, ha lanciato un messaggio sociale e culturale chiaro: i furbi, i prepotenti, non devono più farla franca. Questa misura fa parte di un più ampio pacchetto di norme sulla giustizia messa in campo dal ministro Alfonso Bonafede, che comprende anche lo stop alla prescrizione, la class action, il contrasto al voto di scambio politico-mafioso.

Il reddito di cittadinanza è stata la nostra battaglia più grande, quella con la quale ci siamo presentati per la prima volta in Parlamento e che in molti ritenevano utopica, impossibile. Invece è possibile restituire dignità a milioni di cittadini italiani e dare loro condizioni di vita più dignitose per il solo fatto di essere persone. E senza il reddito di cittadinanza forse non avremmo avuto il reddito di emergenza, che abbiamo voluto fortemente per offrire un sostegno a chi ha patito maggiormente le conseguenze del lockdown, causato dalla terribile pandemia che ha colpito il nostro Paese e tutto il pianeta.

Per rispondere a questa terribile crisi che ci chiama tutti a compiere il massimo sforzo con senso di responsabilità e solidarietà il governo ha messo in campo, in tempi ristrettissimi, un piano di misure senza precedenti contenuti nei decreti Rilancio e Semplificazioni a sostegno di famiglie, imprese e lavoratori. I campi di intervento sono moltissimi e qui voglio ricordare soltanto gli investimenti che stiamo realizzando nel sistema sanitario pubblico, per l’istruzione, per accelerare la realizzazione di piccole e grandi infrastrutture in tutto il Paese, per portare definitivamente l’Italia nel XXI secolo attraverso l’innovazione e la digitalizzazione della macchina amministrativa, per far decollare l’economia verde. A tutto ciò questo aggiungo un intervento davvero rilevante che abbiamo promosso e sostenuto: il super bonus al 110% per opere di efficientamento energetico e adeguamento antisismico.

Siamo consapevoli che adesso e per molto tempo ancora non sarà possibile rallentare, tirare il fiato. La crisi morde i polpacci e dobbiamo correre più veloci di lei. Il governo e lo Stato devono per fare tutto il necessario per stare al fianco dei cittadini e non solo portare il Paese fuori dagli effetti della pandemia, ma per costruire l’Italia del domani. Il MoVimento 5 Stelle c’è e sarà al fianco di cittadini e imprese.