Il Decreto Rilancio è legge, 25 miliardi per lavoratori e famiglie

Fin dall’inizio di questa pandemia avevamo assicurato ai cittadini che il MoVimento 5 Stelle non avrebbe lasciato nessuno indietro. Con la conversione in via definitiva al Senato del decreto Rilancio abbiamo mantenuto quell’impegno. Si tratta di un provvedimento che vale 55 miliardi di euro e mira a fronteggiare l’emergenza economica innescata dall’epidemia. Prevede un pacchetto di interventi destinati ad accompagnare il Paese nella ripartenza e assicurare ai cittadini una rete di protezione importante, dopo mesi delicatissimi che hanno segnato profondamente ciascuno di noi.

Le misure economiche dedicate ai lavoratori sono molteplici grazie a uno stanziamento totale di 25 miliardi di euro.

Il decreto, infatti, prevede il prolungamento per ulteriori 18 settimane degli ammortizzatori sociali, estesi già con il decreto Cura Italia alle aziende con un solo dipendente, rifinanzia le indennità per i lavoratori autonomi che per il mese maggio possono arrivare a 1.000 euro per chi ha avuto perdite di fatturato fino al 33% e introduce un bonus da 500 euro per i lavoratori domestici – colf e badanti – per i mesi di aprile e maggio.

Ma non è tutto, perché il pacchetto di misure contenuto nel decreto proroga anche lo stop ai licenziamenti e introduce una grande novità: il Reddito di Emergenza, una misura targata MoVimento 5 Stelle e realizzata grazie al nostro ministro del Lavoro Nunzia Catalfo.
Il Rem è stato finanziato con quasi un miliardo di euro e le domande per riceverlo possono essere presentate fino al 31 luglio, dando così la possibilità a chi ha subito il peso maggiore della crisi a causa della pandemia di accedere ad una indennità straordinaria fino a 800 euro per due mesi. Lo hanno già ottenuto 209mila famiglie, oltre mezzo milione di persone.

E ancora. Il decreto estende i congedi parentali Covid-19 di ulteriori 15 giorni e conferma il bonus babysitter che può arrivare a 1.200 euro per chi non aveva usufruito prima, e, con lo stesso principio, sale a 2 mila euro per medici, infermieri e operatori dei comparti sanità e sicurezza che sono stati in prima linea nell’emergenza sanitaria. Altra novità è che le famiglie avranno la possibilità di spendere i bonus nei centri estivi e servizi per l’infanzia.

Un altro importante risultato è stato aver restituito centralità alle imprese sociali, incrementando di 100 milioni di euro le risorse destinate al Fondo del Terzo settore, composto da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e più in generale enti no-profit, che hanno svolto un’azione importante a tutela dei cittadini in piena pandemia.

Sul fronte degli ammortizzatori sociali, poi, sono state introdotte modifiche importanti per snellire iter e procedure e consentire ai lavoratori di ottenere in tempi rapidi la cassa integrazione in deroga. Grazie a una norma del decreto Rilancio, dal 18 giugno sarà direttamente l’Inps ad erogarla entro 15 giorni, nella misura del 40%, ai lavoratori, saltando così uno step (quello che prima coinvolgeva le Regioni).

Abbiamo attraversato mesi duri, nel corso dei quali si è registrata un’impennata inedita delle ore di cassa integrazione richieste dalle aziende: al 30 giugno 2020, infatti, l’Inps ha autorizzato 2 miliardi di ore di cassa integrazione, una cifra pari a più del doppio di quelle autorizzate nell’intero 2009, quando in un altro annus horribilis per l’economia italiana sono state “appena” 916 milioni.

Questi dati hanno i volti di milioni di lavoratori e rivelano la straordinarietà del momento storico che stiamo vivendo.

Al governo va riconosciuto uno sforzo imponente per mettere in sicurezza tutti i cittadini, tutelandoli e aiutando così il Paese a rialzarsi.