Superbonus al 110%, il nostro lavoro in Parlamento per migliorarlo ancora

di Patrizia Terzoni e Luca Sut, deputati del MoVimento 5 Stelle, vicepresidente della commissione Ambiente e capogruppo in commissione Attività produttive


Il potenziamento dell’ecobonus e del sismabonus fino al 110% previsti nel decreto Rilancio è una conquista per il MoVimento 5 Stelle. Già nel 2013 una nostra risoluzione approvata in commissione Ambiente alla Camera portava la detrazione dell’ecobonus fino al 65%, ma non abbiamo mai smesso di lavorare per incrementare le aliquote e migliorare l’efficacia delle misure, rendendole più eque e accessibili a tutti i cittadini. 

Nasce con questo spirito il superbonus contenuto nel decreto Rilancio e porterà enormi vantaggi per i cittadini, che potranno ristrutturare abitazioni e condomini a costo zero, e per l’intero comparto dell’edilizia, che può guardare con fiducia al futuro grazie all’apertura di numerosi cantieri.

In Parlamento stiamo lavorando per migliorare ulteriormente la portata e i meccanismi applicativi del provvedimento. Il terzo convegno del ciclo ‘RipartiAmo Ambiente’ ha posto l’attenzione proprio sulle proposte che alla Camera dei Deputati, dove inizierà l’iter di conversione in legge del provvedimento, siamo pronti a portare avanti come MoVimento 5 Stelle per incrementare benefici e beneficiari, sintetizzando le richieste che per anni abbiamo raccolto sui territori e tra i cittadini. Alla conferenza in streaming, moderata dal direttore dell’hub di finanza etica Valori.it Andrea Di Stefano, hanno partecipato Marco Dettori, vicepresidente di Ance, Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato, Daniele Vaccarino, presidente del CNA, Alberto Montanini, presidente AssoTermica Confidustria e Vicepresidente Anima Confindustria.

Nel corso del convegno abbiamo illustrato e analizzato le prospettive future e gli interventi necessari per una piena ripresa dell’intero comparto dell’edilizia a seguito della crisi generata dall’emergenza Covid-19. Dall’incontro è emersa la soddisfazione dei partecipanti per le misure, ma anche la preoccupazione di rendere effettivamente operativa ed efficace la possibilità di scontare l’incentivo in fattura e cedere il credito alle banche e ad altri soggetti, fattore che – se ben congegnato – può davvero fare la differenza nella quantità di soggetti che approfitteranno dell’opportunità per ristrutturare e rendere più efficiente e sicura la propria abitazione. Esaminando il provvedimento alla Camera, metteremo in campo gli accorgimenti necessari ad applicare la cessione del credito senza lungaggini e storture. 

Tra le altre proposte che proveremo ad inserire nel decreto Rilancio o, in alternativa, nella prossima legge di Bilancio, ci sono: allargare gli interventi a tutte le seconde case o almeno a quelle nei comuni al di sotto dei 5mila abitanti e nei centri storici delle città che sono in stato di degrado, al fine di contrastare l’abbandono dei piccoli comuni e incrementare la riqualificazione urbana; rendere fruibili i bonus anche in caso di demolizione e ricostruzione in loco, per incentivare interventi ancora più incisivi; aumentare la soglia dei bonus sisma e bonus ristrutturazione da 96mila a 130mila euro per unità abitativa,a condizione che gli interventi determinino il passaggio a due classi di rischio sismico inferiori. Nelle aree terremotate dell’Italia centrale, Molise, Sicilia, Campania ed Emilia Romagna proponiamo di aumentare la soglia del sisma bonus fino a 130mila euro per unità immobiliare così da dare un incentivo ad accelerare la ricostruzione. 

Gli interventi previsti dai bonus, non solo migliora la qualità degli edifici e la loro sicurezza in chiave antisismica, ma rappresenta un volano fondamentale per l’occupazione nel settore edilizio. La conferma arriva dall’applicazione del precedente regime dei bonus: nel 2019 avevamo 450.000 occupati in edilizia contro i circa 250.000 del 2011. 

Con il superbonus operativo contiamo di tornare a far crescere questi numeri e il giro d’affari del comparto, valorizzando anche l’indotto che nella gran parte dei casi è made in Italy. Questo strumento rappresenta anche un importante elemento di lotta al consumo di suolo, proprio perché concentra l’interesse degli operatori sulla riqualificazione di un patrimonio edilizio troppo obsoleto, realizzato nella gran parte dei casi quando ancora non c’erano né norme antisismiche né criteri di efficienza energetica. Dobbiamo lavorare tutti affinché il superbonus al 110% esprima il massimo delle potenzialità: a trarne vantaggio saranno l’ambiente, la sicurezza delle persone e l’economia del Paese.