I consigli comunali online e il crowdsourcing politico

Il periodo del Coronavirus sta cambiando il mondo in cui viviamo. In molti casi sta accelerando quello che stava già per accadere. Alcuni diritti sono oggi chiari, come ad esempio quello di poterli esercitare anche in remoto. La Rete ci ha dato la possibilità di costruire assieme nuovo valore.

E’ quello che è successo mercoledì con 224 consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle che si sono ritrovati in un evento della Scuola di Rousseau per discutere di come far evolvere i consigli comunali per rendere possibile la continuità dell’azione politica e amministrativa anche in periodi di emergenza sanitaria, e, in generale, di come renderli accessibili a tutti coloro che non possono essere fisicamente presenti. In molti comuni d’Italia sono infatti già in corso delle modifiche ai regolamenti comunali e il 58,2% dei consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle ha già avviato un’iniziativa in questa direzione.

L’incontro è stato forse il primo grande esperimento di scrittura collaborativa online da parte di consiglieri comunali provenienti da tutta Italia ed è stato possibile grazie all’utilizzo del portale eventi di Rousseau integrato con un sistema di videoconferenza e al supporto del Team del Futuro del MoVimento 5 Stelle. Durante la discussione i consiglieri comunali si sono potuti confrontare e rispondendo in tempo reale alle domande dei relatori hanno posto le basi per una proposta congiunta. L’incontro stesso è stato, infatti, la dimostrazione che è possibile recepire le istanze e le esigenze dei portavoce locali utilizzando strumenti digitali, come per esempio i sondaggi in real time che, nel corso della discussione, hanno “guidato” il dibattito e la realizzazione stessa del documento da presentare nei consigli comunali del Paese.  

Il punto di partenza è stato l’esempio del consiglio comunale di Bologna che già oggi permette di gestire l’assemblea comunale online con strumenti di dibattito e con il voto in tempo reale. A portare avanti il progetto bolognese è stato Marco Piazza (vicepresidente del Consiglio comunale di Bologna e referente di Sharing di Rousseau) che ha deciso di mettere in condivisione l’attività svolta nel suo Comune per definire le modalità di partecipazione online per i consigli comunale e le commissioni a distanza. 

Il progetto è stato discusso durante l’incontro anche con la ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone per definire un quadro di contesto nazionale, con Angelo Sturni consigliere di Roma capitale e con la senatrice Barbara Floridia facilitatore nazionale del Team del Futuro per l’area formazione, e io ho avuto l’onore di moderarlo in quanto facilitatore nazionale al coordinamento e agli affari interni.

Il lockdown ha fatto accelerare quello che stava già arrivando. I consigli comunali a distanza sono oggi una realtà. E forse anche un nuovo modo di creare valore civico usando la rete, assieme.