Scuola e università guardano al futuro con il Cura Italia

Nonostante la sospensione delle attività didattiche in tutte le Regioni, studenti e docenti stanno continuando a studiare o lavorare da casa grazie alle soluzioni offerte dalla didattica a distanza: il rapporto educativo, la relazione tra docenti e studenti e la programmazione delle attività in queste settimane non si sono mai interrotti. Si tratta di un risultato di per sé straordinario, che vale sia per le scuole di ogni ordine e grado sia per le università. Da nord a sud ci si è attrezzati per garantire le lezioni e, nel caso degli atenei, anche gli esami e le sessioni di laurea: tutto si può svolgere via web, in totale sicurezza e sfruttando le potenzialità del digitale. E anche chi era più indietro sta dando il massimo da quasi un mese per favorire con tutti i mezzi tecnologici di cui dispone l’incontro via web tra docenti e studenti, anche grazie al fondamentale contributo dei genitori.

Il decreto Cura Italia, varato dal governo e ora all’esame delle Camere, ha preso atto di questo sforzo collettivo per continuare a garantire il diritto all’istruzione pur in piena emergenza sanitaria e ha individuato strumenti e risorse per sostenere e promuovere questo processo, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili e disagiate della popolazione e, perché no, per gettare le basi per un’innovazione che sarà sicuramente utile anche in futuro.

In particolare, con decreto già emanato dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, 85 milioni sono destinati alla diffusione della didattica a distanza, con fondi immediatamente a disposizione dei singoli dirigenti scolastici: 10 milioni serviranno a favorire l’utilizzo di piattaforme e-learning, 70 milioni per la distribuzione di dispositivi digitali e 5 milioni per formare il personale scolastico. Questi fondi sono prioritariamente indirizzati alle famiglie e ai territori più in difficoltà.

Accanto a questi, il Cura Italia stanzia 43,5 milioni per consentire a tutte le scuole, sia statali che paritarie, di acquistare materiale per pulizie straordinarie, saponi e gel igienizzanti. Inoltre, abbiamo pensato ai supplenti che lavorano a tempo determinato, che sono i docenti più penalizzati da questa emergenza: per loro garantiamo le risorse necessarie al rinnovo dei contratti.

Per quanto riguarda le università, abbiamo creato il “Fondo per le esigenze emergenziali del sistema dell’Università, delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e degli enti di ricerca”, con una dotazione di 50 milioni. La sessione di laurea 2018/2019 viene prorogata al 21 giugno 2020, così da consentire a tutti gli studenti di portare a conclusione il percorso formativo universitario e non essere obbligati a iscriversi al successivo anno accademico. Tutta l’attività svolta con modalità a distanza viene equiparata a quella svolta con modalità in presenza, per garantire anche l’attribuzione degli scatti triennali e l’attribuzione della classe stipendiale successiva a professori e ricercatori.

Ancora, per il mondo della ricerca, il decreto Cura Italia prevede la proroga dei mandati dei componenti degli organi statutari degli Enti pubblici di ricerca durante il periodo dello stato di emergenza, e concede flessibilità sulla restituzione dei crediti agevolati concessi dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

In questo difficilissimo momento storico, gli studenti, le loro famiglie e tutti i lavoratori del sistema dell’istruzione stanno compiendo grandi sforzi, dando prova di enorme spirito di sacrificio e senso responsabilità. A loro dobbiamo tutto l’aiuto possibile, oltre alla nostra gratitudine. E il decreto Cura Italia è una prima conferma dell’attenzione e della gratitudine delle istituzioni e del Paese.