Il rischio povertà è concreto. Avanti con il Reddito di emergenza

Il rischio di vedere moltissime persone finire in povertà o aggravare la situazione di disagio che già vivono a causa dell’emergenza sanitaria in corso è concreto. Lo diciamo da tempo perché è purtroppo sotto gli occhi di tutti l’effetto che questa crisi sta generando a livello socio-economico. Abbiamo proposto di intervenire subito, in maniera decisa, con uno strumento mirato a questo scopo: il Reddito di emergenza. Si tratta di una misura che andrà a dare sollievo in Italia a 3 milioni di persone.

I dati ci confermano che le nostre preoccupazioni sono reali. Nel suo ultimo rapporto “Dignità, non miseria”, Oxfam ci mette in guardia. I numeri allarmanti del rapporto ci parlano di mezzo miliardo di persone, tra il 6 e l’8 % della popolazione mondiale, che potrebbero finire in povertà estrema a causa dello shock che la riduzione dei consumi e dei redditi sta provocando. È proprio per questo che serve assicurare presto a milioni di cittadini italiani in difficoltà di poter contare su un importante sostegno economico in assenza del diritto ad accedere ad altri aiuti

L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, oltre a portare dolore a tante famiglie che stanno perdendo i loro cari, avrà un impatto notevole sulla nostra tenuta economica. Oxfam prevede che i progressi ottenuti negli ultimi 10 anni nella lotta alla povertà estrema possano essere azzerati e alcune regioni del mondo possano tornare ai livelli di povertà di 30 anni fa.

Secondo Oxfam in Italia, già prima dell’emergenza Covid, il 25% dei cittadini riteneva di non poter affrontare una spesa imprevista di 800 euro senza indebitarsi, e un terzo delle famiglie non possedeva la liquidità necessaria per vivere più di tre mesi senza cadere in povertà.

Non possiamo assolutamente permettere che questa situazione peggiori, soprattutto dopo l’enorme sforzo che abbiamo fatto per introdurre il Reddito di Cittadinanza e per andare incontro a 2 milioni e mezzo di persone che vivevano sotto la soglia di povertà. Persone che oggi possono contare su un sostegno economico per gestire le spese di tutti i giorni.

Non dobbiamo dimenticarci anche delle prospettive difficili per molti lavoratori che in questo momento non hanno possibilità di lavorare e hanno bisogno di tutele. Il governo è già intervenuto con il decreto Cura Italia, che oltre a rafforzare il sistema sanitario messo a dura prova dalla pandemia, va incontro alle esigenze delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese prevedendo la cassa integrazione per i dipendenti, bonus e indennizzi per gli autonomi e i professionisti, congedi parentali e assistenziali per chi deve occuparsi di familiari in stato di necessità. Con il decreto Liquidità, per dare sostegno al nostro tessuto produttivo, il governo prevede poi importanti garanzie di credito per un totale 400 miliardi di euro e assicura tutela alle categorie di lavoratori che non avevano potuto accedere finora alla cassa integrazione.

Il nostro obiettivo è che nessuno sia lasciato da solo.