Cura Italia è primo passo di un lungo percorso: vinceremo questa battaglia da grande Paese

Il decreto “Cura Italia” contiene una serie di provvedimenti senza precedenti per aiutare il Paese ad affrontare tutti i disagi dovuti alla diffusione del coronavirus e alle misure restrittive messe in atto per il contenimento del contagio. Abbiamo fatto un primo passo fondamentale per sostenere famiglie, lavoratori, commercianti e professionisti travolti dalla crisi, andandoci a concentrare sui settori più colpiti come la sanità, la cultura, il turismo, i trasporti. Lo abbiamo fatto dando fondo a tutte le risorse a disposizione, quei 25 miliardi di stanziamento che attiveranno flussi di denaro per 350 miliardi. Abbiamo lavorato giorno e notte, con decine di videoconferenze con ministri, viceministri e Gruppo Parlamentare, per portare a casa questo primo risultato. Interverremo ancora con emendamenti migliorativi e con il nuovo decreto di aprile.

Nessuno deve sentirsi abbandonato: abbiamo messo circa 3,5 miliardi che andranno a finanziare il Sistema sanitario nazionale e la Protezione civile. Abbiamo previsto l’assunzione di 20mila persone, risorse per il Fondo emergenze nazionali, per gli straordinari del personale sanitario e per l’aumento dei posti letto in terapia intensiva. Ci sono 50 milioni per finanziamenti agevolati o contributi alle imprese che producono mascherine e – tra le altre cose – la possibilità di requisire beni mobili o alberghi per fronteggiare l’emergenza. Rimediamo ad anni di tagli nella sanità pubblica: superata l’emergenza, prospettiamo un ripensamento della gestione del sistema sanitario nazionale che superi l’attuale frammentazione e disomogeneità.

Sosteniamo le famiglie e i lavoratori autonomi: abbiamo previsto la possibilità di assentarsi dal lavoro attraverso un congedo parentale straordinario per poter accudire i figli rimasti a casa da scuola o, in alternativa, diamo un bonus di 600 euro per pagare una baby sitter. Per contribuenti, imprese, autonomi e professionisti, inoltre, sospendiamo il pagamento di Iva, ritenute e contributi. Infine, aiutiamo chi sta pagando un mutuo per la prima casa con la sospensione delle rate fino a 18 mesi.

Sul fronte del lavoro, ci sono anche i fondi per il sostegno al reddito a tutti i lavoratori che in questa fase affronteranno difficoltà o vedranno sospesa la loro attività. C’è la sospensione di tutti i procedimenti di licenziamento in corso e l’incentivazione dello smart working nel pubblico (dove diventa ordinario) e nel privato. Per i professionisti con partita iva, lavoratori autonomi o titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa è previsto un bonus di 600 euro, anche se iscritti a casse di previdenza private. Sappiamo che non è abbastanza e stiamo lavorando per integrarlo nel prossimo decreto. Ci siamo poi impegnati per il mantenimento dei livelli occupazionali in tutto il Paese e per tutte le imprese, grazie all’estensione della cassa integrazione in deroga. Lo Stato c’è e paga lo stipendio a tutti i dipendenti che non possono lavorare.

Il Cura Italia è il primo passo di un lungo percorso per portare il Paese fuori dall’emergenza. Al primo posto c’è l’emergenza sanitaria, c’è la vita dei nostri concittadini, c’è il sostegno a medici e infermieri che stanno gettando il cuore oltre l’ostacolo nella trincea degli ospedali. Di pari passo, stiamo lavorando per contrastare l’emergenza economica: ad aprile interverremo in modo poderoso per ristorare le imprese in difficoltà, sbloccare cantieri per miliardi di euro e aiutare lavoratori e famiglie. Vinceremo questa battaglia, uniti, da grande Paese quale siamo.