Nelle scuole del 2020 non si ignori l’alfabeto digitale. Intervista a Lucia Azzolina

Di seguito l’intervista al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, nell’ambito della nuova rubrica del Blog delle Stelle dedicata all’Educazione Digitale


L’Educazione Digitale è un aspetto fondamentale della cittadinanza digitale. In questa rubrica non vogliamo dare nulla per scontato, se lei dovesse in parole semplice spiegarcelo, cosa direbbe?

Guardi, è piuttosto semplice: saper usare bene uno smartphone e gli altri strumenti tecnologici, in tutte le loro potenzialità, oggi per un giovane, è diventato indispensabile per avere relazioni sane con i propri coetanei, ma anche in un’ottica di opportunità per lo studio, per il lavoro. La competenza digitale è una nuova forma di alfabetizzazione.

Se hai gli strumenti e le competenze giuste, hai voce, sai distinguere i pericoli in cui puoi incappare, eviti il linguaggio dell’odio, sfrutti le potenzialità del mezzo. Altrimenti sei tagliato fuori. 

Qual è l’impostazione del ministero in tema di Educazione Digitale? 

I ragazzi devono imparare e abituarsi ad un un uso responsabile degli strumenti tecnologici, a stare in modo corretto sulla Rete e, ovviamente, sui social network, perché questo significa essere messi in condizione di gestire le loro relazioni digitali, anche in contesti non protetti. La scuola deve saper stimolare nei ragazzi un atteggiamento critico e rispettoso nell’utilizzo del web e dei social. In una società sempre più digitalizzata è un aspetto fondamentale dell’essere cittadini responsabili e consapevoli.

Il Ministero dell’Istruzione lavora sulla diffusione dell’educazione digitale con un duplice obiettivo:

da una parte fornire agli studenti le competenze digitali per utilizzare in modo corretto il web, comprese le nozioni di base del coding; dall’altra però è indispensabile anche la modernizzazione in chiave digitale degli istituti scolastici, fornendo alle scuole le tecnologie per connettersi alla rete e strumenti didattici moderni.

Da nuova ministra dell’Istruzione quali sono i suoi obiettivi nel breve e lungo termine?

Il tema dell’educazione digitale sarà centrale nel mio mandato. Già da sottosegretario ho avviato un lavoro specifico sul tema che ho intenzione di portare avanti. Lunedì prossimo è in programma un momento di confronto a cui tengo particolarmente: un convegno, alla Camera, sulla Media education. Sarà l’occasione per ascoltare voci autorevoli su una tematica che intendiamo inserire anche nell’educazione civica e che riteniamo importante come l’educazione ambientale.

Stiamo già elaborando le Linee guida per le scuole.  Quello che posso anticipare è che l’obiettivo è quello di dare agli studenti elementi per poter analizzare l’affidabilità delle fonti di ciò che si trova sul web; informarsi e partecipare attivamente al dibattito pubblico digitale; conoscere le norme anche di comportamento da osservare nell’ambito delle tecnologie digitali; gestire la propria identità e la propria reputazione digitale; proteggere sé e gli altri da eventuali pericoli. Penso, ad esempio, ai comportamenti riconducibili al cyberbullismo.

Le regole della società e dello stare insieme le abbiamo apprese grazie a scuola e alla famiglia. Ma stare nel mondo digitale richiede nuove regole, le nuove generazioni possono impararle e insegnarle ai genitori?

Si tratta, apparentemente, di un territorio sconosciuto: figli che nascono e crescono in una nuova era digitale e che ne sanno più dei genitori.

Ma attenzione: solo in minima parte le problematiche relative ad un corretto utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione, si limitano all’apprendimento delle conoscenze e delle abilità tecniche, che pure sono assolutamente necessarie. Acquisire una corretta competenza digitale significa soprattutto sapere cercare, scegliere e valutare le informazioni.

Pertanto la famiglia e la scuola, i genitori insieme ai docenti, continuano ad essere il laboratorio primario per sviluppare e insegnare ai più giovani le competenze per una cittadinanza digitale consapevole.