Grande notizia per i lavoratori! Fino a 1200€ in più annui dal taglio del Cuneo fiscale

Stiamo realizzando punto per punto il programma elettorale che ci ha permesso di vincere le politiche del 4 marzo 2018. 

Dopo il Decreto Dignità, il Reddito di Cittadinanza, Quota 100, la proroga dell’Ape sociale e di Opzione Donna e la tassa al 15% per le Partite Iva sotto i 65.000 euro di fatturato, è il turno del taglio al Cuneo Fiscale, 3 miliardi di euro per 16 milioni di lavoratori dipendenti che vedranno aumentare le loro buste paga.

Non sono briciole, ma soldi veri, se pensiamo che gli aumenti saranno di:

240 euro annui per la fascia di reddito compresa tra gli 8.000 e i 26.000 euro lordi (lavoratori che già beneficiano di un bonus Irpef da 960 euro annui)

1.200 euro annui per chi percepisce tra i 26.000 e i 28.000 euro lordi 

da 1.200 a 960 euro annui per chi è compreso tra i 28.000 e i 35.000 euro lordi

– da 960 euro a scalare per la fascia 35.000 – 40.000

Ma non è finita qui. Il taglio del cuneo, che partirà da luglio di quest’anno, è solo la premessa ad una più generale riforma dell’Irpef che stiamo studiando da alcuni mesi e che porterà risparmi ancora più consistenti per il ceto medio, senza dimenticare i pensionati e gli incapienti (coloro che non pagano tasse perché percepiscono redditi molto bassi).

È una riforma epocale che partirà nel 2021 e con la quale proveremo a ridurre da 5 a 3 le aliquote Irpef e ad introdurre il quoziente familiare, così da rendere più snello e moderno il sistema fiscale italiano. 

E non sono solo promesse, perché già in questa Manovra abbiamo stanziato i primi 5 miliardi per il 2021, a cui si aggiungeranno risorse fresche dalla lotta all’evasione che stiamo portando avanti con grande rigore. 

Il MoVimento 5 Stelle sta facendo qualcosa di insolito, quasi rivoluzionario: realizzare il programma elettorale. Basta guardare quanti punti del nostro programma abbiamo già finanziato in meno di due anni di governo per rendersi conto dell’impegno che ci stiamo mettendo. 

Lavoratori, pensionati, precari, disoccupati: chi è stato colpito dalle politiche di austerità dei governi passati sarà sempre al centro della nostra azione politica.