Dono, scambio, riuso: l’economia circolare passa anche da qui

Nell’ultimo report del WWF “Fermiamo l’inquinamento da plastica” il nostro Paese risulta essere il maggior produttore di manufatti di plastica dell’area mediterranea e il secondo più grande produttore di rifiuti. L’Italia da sola è responsabile del 2% della produzione globale.
Sapete quanti rifiuti in plastica produciamo? 3900 tonnellate ogni anno, di cui 500 non raccolti e 2500 che vanno a finire nel flusso lineare di gestione dei rifiuti, discarica o inceneritore, mentre circa mille di questi è avviato al riciclo.
Una premessa necessaria per parlare di giocattoli e dell’importanza dello scambio. I giochi dei nostri bambini sono fatti per la maggior parte in plastica. Che fine fanno questi giochi quando non vengono più utilizzati? Finiscono nella pattumiera e da lì la trafila la conosciamo bene: discarica, inceneritore o disperse nell’ambiente.
Possiamo invertire questa tendenza? Certo che sì.
È sempre più nota e diffusa infatti la pratica del baratto di giocattoli. Invece di gettare via i giochi dei nostri figli che non vengono più adoperati, possiamo barattarli con altri. Parliamo di una best practice non solo positiva a livello sociale ma anche volta a contrastare l’inquinamento ambientale.
Veniamo ai consumi. In occasione dei Kids Marketing Days, l’evento dedicato alle strategie di family marketing,  l’agenzia di ricerca e analisi Doxa ha condotto uno studio sul business che ruota intorno ai consumi per i bambini. La spesa annua delle famiglie si aggira intorno ai 3,5 miliardi di euro. Un dato che, secondo la ricerca, non accenna a calare.
A farla da padrone in questo mercato sono i giocattoli (48%) seguiti da Tv (10%), videogiochi, libri, cartoleria (6%).
«A fronte di una crisi demografica conclamata con la nascita di sempre meno bambini, i consumi delle famiglie per i propri figli restano elevati –  dichiara l’amministratore delegato di Doxa Vilma Scarpino – Stando alle nostre stime nel corso del 2018 il comparto che cresce di più è quello dei videogiochi con un balzo del 10% a quota 204 milioni di euro. Resta incontrastato il peso dei giocattoli con la sorpresa “bambole” che arrivano a pesare quasi un quinto del totale segmento».
Stando a quanto analizzato finora si capisce quanto in un mercato dopato come quello odierno e in un regime di consumismo sfrenato, il ruolo dello scambio è sempre più forte e importante anche nella logica della riduzione dei rifiuti e delle spese familiari. E in un mondo in cui esiste ancora una forte disparità socioeconomica, in cui a farne le spese spesso sono proprio i bambini, tutti noi possiamo contribuire a regalare un sorriso con un semplice gesto.

Clicca qui e scopri come partecipare a “Giocattoli in MoVimento” la campagna del Movimento 5 Stelle dove i protagonisti sono i nostri bambini.