Vitalizi, evidente conflitto di interessi per due persone che devono esaminare i ricorsi

Un articolo pubblicato oggi dal quotidiano La Notizia getta pesanti ombre sul giudizio che la Commissione Contenziosa del Senato dovrà dare lunedì prossimo per i ricorsi contro il taglio dei vitalizi.

Secondo quanto scrive il giornale “tra chi decide sui 772 ricorsi ci sono Caliendo e Martellino, vicini al capo di gabinetto della Casellati, Nitto Palma, pure lui tra i ricorrenti”.

Quindi apprendiamo che l’ex senatore Nitto Palma ha fatto ricorso contro un atto di giustizia sociale per il quale ci siamo sempre battuti.

Un evidente conflitto di interessi!

Ad aver nominato i due è stato “in base al regolamento di Palazzo Madama, il presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati, di cui Palma è l’onnipresente (e ultrapotente) capo di gabinetto. Con tanti amici, appunto. L’amico più importante, in questo frangente, è Giacomo Caliendo, Fi, presidente della commissione […]. A Palazzo Madama dal 2008, l’ottuagenario Caliendo è sempre stato in prima fila sui provvedimenti ad personam per Silvio Berlusconi, dal legittimo impedimento al salva-Previti. Così Palma. E pure la Casellati. I tre moschettieri hanno fatto squadra anche a via Arenula nel 2011 – Nitto ministro alla Giustizia, gli altri sottosegretari – e poi ancora in commissione Giustizia al Senato nella XVI e XVII legislatura (qui Nitto era presidente)”.

Quanto al componente tecnico non senatore Cesare Martellino, La Notizia ricorda che ha con Nitto Palma un’amicizia ancora più antica. Entrambi sostituti in quella procura di Roma nota, ai tempi di Andreotti, come ‘porto delle nebbie’, negli anni ’80 i due sono stati insieme all’ufficio indagini della Federcalcio. A seguire, eccoli nel comitato organizzatore dei mondiali del ’90 con Luca Montezemolo”.

Insomma, è inevitabile nutrire dubbi e preoccupazioni sull’indipendenza di giudizio di due persone tanto vicine a uno dei ricorrenti, che a sua volta fa parte dell’ufficio che ha nominato Caliendo e Martellino.

Per un tema così importante, per un provvedimento che ha cancellato un odioso privilegio che aveva allontanato milioni di cittadini dalle istituzioni, ci saremmo aspettati scelte più rigorose.