Tragedia di Rigopiano: il dolore non va in prescrizione

“Il dolore non va in prescrizione né si rinvia”, dicono giustamente i parenti delle vittime di Rigopiano.

A causa dello sciopero nazionale dei penalisti ieri, infatti, è saltata, a Pescara, l’udienza preliminare del processo per la strage dell’hotel Rigopiano. Senza entrare nel merito del diritto allo sciopero, che è sacrosanto, il messaggio che passa è che la giustizia per i 29 morti di quella tragedia puo’ aspettare.

Si perché, il 18 gennaio del 2017, quella maledetta valanga si portò via la vita di 29 persone. Il processo in corso deve accertare le responsabilità, ma occorre fare in fretta e non continuare a far saltare le udienze perché potrebbe scattare la prescrizione. I familiari delle vittime di Rigopiano devono avere giustizia nel più breve tempo possibile e, come scrivono giustamente in un uno striscione di protesta, “Ventinove morti non scioperano, ma vogliono giustizia”.

Il MoVimento 5 Stelle condivide la loro amarezza e delusione, non è solo una battaglia di civiltà, ma un dovere verso la memoria di coloro che sono morti e per coloro che piangono ancora la perdita dei loro cari. I penalisti protestano proprio contro la riforma della prescrizione del Ministro Alfonso Bonafede, che permetterà, una volta entrata in vigore, di bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio, e di far sì che sia fatta giustizia in molti processi.

In futuro, quindi, si avrebbe maggiore probabilità di arrivare a sentenza definitiva e punire i colpevoli, dopo l’accertamento delle responsabilità in primo grado di giudizio, di tragedie come quella di Rigopiano o come quella di Viareggio, processo nel quale la prescrizione di alcuni reati ha permesso uno sconto di pena per numerosi imputati.

Noi siamo dalla parte della verità, di coloro che vogliono giustizia per la morte dei loro cari, siamo dalla parte di coloro che dicono che il dolore non va in prescrizione, né si rinvia.