Per i grandi evasori è finita: ora si va in galera

Il carcere ai grandi evasori è nel decreto fiscale.

Era nel programma di governo e ieri è stato inserito nel provvedimento, prevedendo la sua entrata in vigore dopo la conversione in legge da parte del Parlamento: un atto di rispetto sulla sovranità delle Camere e sulla certezza del diritto penale.

Ancora una volta il MoVimento 5 Stelle mantiene la promessa, fa ciò per cui i cittadini lo hanno sostenuto, continua a scandire con orgoglio le parole: “onestà, onestà”. Questa norma ha due messaggi per due destinatari. Per tutti quei cittadini onesti che pagano le tasse, tutte, fino all’ultima: sanno che è necessario il loro contributo e a loro diciamo che non sono soli. L’altro destinatario è chi pensa invece di essere più scaltro, che se ne fotte di tutti quelli che, invece, le tasse le pagano. A loro diciamo che non c’è più spazio per i loro traccheggi, per tutti quei piani criminali per mettersi in tasca soldi che sono della collettività. Perché una cosa deve essere chiara: è a loro che queste norme puntano. Quelli che truffano, imbrogliano, raggirano, in poche parole, quelli che frodano il fisco e, così facendo, fregano tutti i cittadini. E li fregano per bene: secondo l’ultimo report dell’Agenzia delle Entrate chi evade più di 100 mila euro al fisco rappresenta l’82,3 per cento del denaro che manca alle casse dello Stato. Potrebbe servire, prima di tutto, ad abbassare le tasse a chi le paga, a chi ne è schiacciato: un sospiro di sollievo per chi con difficoltà arriva a fine mese.

Ma non è finita qui.

Perché il carcere per i grandi evasori è una misura importante, una misura di civiltà, un messaggio chiaro, inequivocabile, che è accompagnato da un’altra misura fondamentale per recuperare tutto il maltolto ai cittadini: la confisca per sproporzione. Di fronte a una condanna definitiva, lo Stato si prende, tramite la confisca, quello che gli spettava già da prima ma fa qualcosa in più.

Quante volte si è sentito parlare di gente che ha yacht, ville con piscina, che si permette viaggi lussuosi e poi, guardando ai documenti fiscali, si scopre che dichiara poche migliaia di euro o, addirittura, nulla? Ecco, questo è quello che fa la nuova norma inserita nel decreto fiscale, va a guardare il patrimonio di chi, in via definitiva, è stato condannato e gli chiede come abbia fatto ad accumularlo. Se è lecito, nessun problema, giusto così, ma se è provento di altra ricchezza sottratta alle casse dello Stato, quindi a tutti i cittadini, anche quei beni vengono confiscati. E non serve intestarli a moglie, figli, cugini o alla badante, perché la nuova legge prevede anche questo.

In definitiva, se sei un grande evasore, lascia perdere, mettiti in regola. È meglio così.