Il diritto di accesso dei cittadini e degli innovatori

Il tema dell’accesso a internet e al digitale in generale è un tema fondamentale. Bisogna prima, però, chiarire l’accesso di chi. Se è l’accesso dei singoli cittadini alla rete o l’accesso di coloro che devono offrire servizi ai cittadini, di quelli che saranno gli attori, le startup, gli innovatori e coloro che magari si sostituiranno alle piattaforme attuali.

I due temi sono strettamente correlati: i cittadini accedono perché esistono questi intermediari e gli intermediari devono innovare, quindi devono poter accedere a tutte le infrastrutture della rete.
Per i cittadini l’accesso deve essere semplice e facile, governato da regole molto banali per cui tutti possono usufruire di un certo servizio senza avere delle competenze specifiche, e viceversa tutti gli innovatori e le piattaforme devono realizzare gli strumenti che servono ai cittadini per interagire al meglio con la rete.
Per ottenere questo risultato ovviamente uno degli strumenti è rendere automatico l’accesso dei cittadini, fare intervenire gli algoritmi nel governare l’interazione fra gli utenti e la rete e quindi la facilitazione dell’accesso per i cittadini.

Tutto questo mi porta a ritenere che la parte difficile nell’accesso alla rete sarà l’accesso degli innovatori. Cioè per coloro che vogliono portare i servizi ai “nuovi cittadini digitali”. Gli innovatori che vogliono proporre nuovi modi per interagire sulla rete devono avere la strada spianata nell’accesso alle infrastrutture di rete.

Questo non è semplice! E proprio questo è il tema fondamentale che deve essere affrontato nei prossimi anni.

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