La crisi di governo, in 5 tweet

9 agosto
”Chi perde tempo vuole solo salvare la poltrona. Per qualcuno #primalapoltrona, per noi #primagliitaliani ??
No inciuci!
No governi tecnici!
No giochini di palazzo!
L’Italia dei SÍ non aspetta, la parola subito al Popolo!”;

(Sono un uomo vero, non ha paura di niente e di nessuno. I sondaggi mi premiano, è arrivato il momento di andare all’incasso così evitiamo un po’ di cose che proprio non mi andavano giù, tanto gli italiani non se ne sono accorti).

10 agosto
“Voglio dare agli italiani un governo stabile e serio per i prossimi 5 anni.
Non ci saranno giochi di palazzo, ma solamente elezioni.
La parola va agli Italiani ??”;

(Cavolo, non pensavo di fare incazzare tutti, forse mi hanno scoperto. Vabbè, teniamo botta, facciamo leva sull’orgoglio degli italiani, va sempre bene).

12 agosto
“Il taglio dei parlamentari è un SALVA-RENZI. Fino all’anno prossimo non si potrebbe più tornare al voto, e la coppia Renzi-Boschi (che ha sempre votato contro) salverebbe la poltrona. Capito?
Una volta mandati a casa questi sciagurati, non solo tagliamo poltrone ma anche stipendi”;

(Adesso questi mi dicono che ho fatto saltare tutto per non tagliare le poltrone, per non completare la riforma della giustizia, per non revocare la concessione ad Autostrade. Vabbè sul primo la vinco facile, intanto faccio un paio d’interviste per dire che cancellerò il reddito di cittadinanza e farò un po’ di inceneritori, magari rispolvero le polemiche con Roma che tirano sempre).

13 agosto
“Avanti con il taglio di 345 parlamentari senza esitazioni, già la prossima settimana, e poi: #votosubito, la parola agli Italiani! ??”;

(Nulla non li frego nemmeno così, ideona: dico che taglio i parlamentari, ma comunque sfiducio Giuseppe Conte. Tanto se votiamo posso eleggere tutti i miei perché la riforma non entrerebbe in vigore, così il patto col Berlusca regge).

15 agosto
“O c’è un governo con i ministri dei “Sì” oppure si torni a votare”.

(Non sta funzionando, meglio tornare sui vecchi slogan, più sicuri: voglio trasformare i no in si, viva l’Italia dei si contro quella dei no. Su questa cosa hanno titolato tutti i giornali per quasi un anno, non posso sbagliare tanto pensano che siano tutti miei nemici).

Questo teatrino di tweet e retropensieri è molto divertente, se non fosse che nel mezzo ci sono l’Italia e gli italiani, vittime di una crisi di Governo inspiegabile. Siamo però convinti che non sia finita qua, domani è un altro giorno. E chissà quale triste invenzione potrebbe saltare fuori dal cilindro.