Investimenti, lavoro e sicurezza idrica. Ecco la grande opera dell’acqua pubblica

Il MoVimento 5 Stelle è l’unica forza politica che in questi anni non ha mai smesso di occuparsi della sicurezza idrica del Paese, di lottare per avere maggiori investimenti utili ad ammodernare le condutture e di elaborare una proposta di legge sull’acqua pubblica a prima firma della nostra collega portavoce Federica Daga, in grado di togliere la risorsa più importante dalle mani degli speculatori, disegnando un nuovo modello in grado di garantire il diritto all’acqua ai cittadini di oggi e di domani. Un’attività che si è intensificata in questo primo anno di governo, arrivando a configurare i contorni di una vera grande opera utile al Paese, fatta di infrastrutture moderne, una governance efficiente e finanziamenti adeguati.

Siamo l’unico argine parlamentare alle spinte dei privatizzatori e siamo gli unici a proporre una visione di sistema per affrontare i rischi connessi alle reti colabrodo e alla crisi idrica che si è accentuata a causa dei cambiamenti climatici. Giorno dopo giorno abbiamo costruito le basi per innovare radicalmente il sistema di gestione delle risorse idriche, e lo abbiamo fatto mantenendo sempre vivo il confronto con le tante parti coinvolte: lavoratori, attivisti o portavoce del MoVimento, amministratori locali, gestori. Non sono stati mesi facili e non sono mancate le resistenze, ma le difficoltà ci hanno stimolato a migliorarci e a migliorare la nostra azione, che vi raccontiamo più nel dettaglio qui di seguito.

NUOVE RISORSE PER IL SISTEMA IDRICO: SICUREZZA ANTISISMICA E STOP ALLE RETI COLABRODO

In questa prima fase di legislatura abbiamo approfondito le criticità e le esigenze dei territori. Grazie al tavolo sul Piano nazionale per gli investimenti nel settore idrico, presieduto da Federica Daga e per il quale dobbiamo ringraziare il ministro Toninelli, sono stati stanziati fondi per far partire subito con i cantieri e abbiamo sbloccato risorse per oltre 2 miliardi di euro grazie ai quali potremo avviare interventi di manutenzione urgenti e costruire nuove infrastrutture idriche. Finalmente affrontiamo la vergogna delle reti colabrodo, garantiamo la sicurezza antisismica di invasi e acquedotti, realizziamo nuove condutture per i trasferimenti di acqua e mettiamo in sicurezza i territori a rischio di dissesto idrogeologico.

UN FONDO A SOSTEGNO DEGLI INVESTIMENTI: POTENZIAMO E MIGLIORIAMO IL SERVIZIO

Grazie al decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri abbiamo dato finalmente il via al Fondo di Garanzia per le opere idriche, su cui i gestori potranno contare per sostenere gli investimenti nel servizio idrico integrato. Significa che lo Stato si fa garante per finanziare interventi di manutenzione e realizzazione di nuove opere, con la conseguenza che si intensificheranno sensibilmente le somme di denaro impiegate in questo settore. Liberiamo così nuove risorse per migliorare e potenziare il servizio fornito ai cittadini e, di conseguenza, incrementare l’occupazione in questo ambito.

BASTA INFRAZIONI: LE SANZIONI UE SONO COSTATE GIÀ 540 MILIONI DAL 2012

Le procedure di infrazione europea per il mancato rispetto delle norme ambientali sono quelle che più pesano sulle nostre tasche e tra queste ci sono quelle legate alla depurazione delle acque. Per questo, con un emendamento del MoVimento 5 Stelle al decreto Sbloccacantieri, messo a punto insieme ai senatori della commissione Ambiente e al sottosegretario Alessio Villarosa, abbiamo esteso le competenze del Commissario unico alle depurazioni Enrico Rolle anche a due nuove procedure di infrazione. Una decisione che renderà più celeri i tempi di adeguamento e dunque consentirà di affrontare al meglio il rischio di sanzioni Ue, per le quali l’Italia ha già pagato 540 milioni di euro dal 2012 ad oggi.

EIPLI SALDA IN MANO PUBBLICA: ABBIAMO SVENTATO UN GIGANTESCO SCIPPO DELLE RISORSE IDRICHE DEL SUD

L’approvazione di un emendamento al decreto Crescita, a prima firma di Federica Daga, ha fermato la privatizzazione dell’Eipli (Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia), l’ente in liquidazione che avrebbe dovuto distribuire l’acqua in quasi tutto il Distretto idrografico dell’Appennino meridionale. Abbiamo sventato un vero e proprio attacco alla diligenza delle risorse idriche del Sud, che poteva trasformarsi in una delle più grandi operazioni di privatizzazione mai viste in Italia. Il nostro emendamento blinda la nuova Spa nelle mani del ministero Economia e Finanze e delle Regioni interessate. Arriva così a conclusione la procedura di liquidazione di Eipli avviata 8 anni fa dal governo Monti. Ora siamo pronti a far partire immediatamente investimenti urgenti per recuperare il gap infrastrutturale che attanaglia da anni il Mezzogiorno anche sul fronte acqua.

DIRETTIVA ACQUE: LA QUALITÀ PRIMA DI TUTTO

L’Italia, con il ministero di Sergio Costa, ha avuto un ruolo decisivo nel recepimento della direttiva sull’acqua potabile in Europa che aggiorna gli standard qualitativi e le regole per il monitoraggio dell’acqua da rubinetto. Oltre a ottenere un rafforzamento del testo sul diritto di accesso all’acqua come universale e irrinunciabile, prevede anche un giro di vite per alcuni contaminanti stabilendo limiti più stringenti.

SUL MINI-IDROELETTRICO SI VOLTA PAGINA: STOP SPECULAZIONI SUI NOSTRI FIUMI

Dopo una lunga battaglia, sostenuta in particolare dal portavoce alla Camera Federico D’Incà, è giunto alla firma del MISE il decreto “Fer1”, che fissa regole chiare per fermare le speculazioni sui nostri fiumi: le concessioni dovranno essere conformi alle linee guida del ministero dell’Ambiente e le verifiche saranno fatte dall’Istituto nazionale per la protezione ambiente.

E ORA AVANTI CON LA LEGGE PER L’ACQUA PUBBLICA!

Questa è la nostra idea di acqua pubblica, quella che abbiamo provato a costruire giorno dopo giorno. Una idea fatta di investimenti e scelte politiche a salvaguardia degli interessi collettivi, in cui si colloca la nostra proposta di legge per la gestione pubblica e partecipata delle risorse idriche. A settembre torneremo a raccontare nel dettaglio le norme per come le abbiamo messe a punto e per come intendiamo approvarle in Parlamento. Abbiamo bisogno che lo Stato si faccia carico di compiere le scelte strategiche della gestione insieme ai territori e ai loro cittadini: solo così potremmo mettere fine allo strapotere degli speculatori e garantire effettivamente la disponibilità della risorsa più preziosa alle generazioni future.