Orrore di Bibbiano, avanti insieme per la verità

I bambini e le famiglie coinvolte negli orrori descritti dall’inchiesta “Angeli e demoni” non devono essere lasciati soli. Per questo e per dimostrare tutta la nostra solidarietà e la nostra attenzione alla vicenda siamo stati a Bibbiano, uno dei paesi della provincia di Reggio Emilia travolti dallo scandalo del business degli affidi. Lunedì scorso, abbiamo partecipato con grande rispetto alla manifestazione organizzata dai cittadini e, quando ci è stato chiesto di intervenire, abbiamo ribadito la nostra vicinanza alle vittime. Le testimonianze raccolte sul posto ci hanno riempito di tristezza ma ci spingono a proseguire nel nostro impegno quotidiano affinché fatti del genere non accadano mai più.

Ascoltare dalla voce di una madre il racconto di come le sia stato tolto ingiustamente il proprio bambino è stato straziante. “Mi hanno tolto mio figlio da 6 anni – racconta una delle mamme – Non so dov’è, perché non ci hanno mai detto dove si trova e lo vediamo 1 ora ogni 2 mesi”. “E’ un anno e mezzo che non vedo i miei figli – dice un’altra signora – perché comunque mi sono stati negati. Quindi sono qua per riaverli e per combattere fino all’ultimo per portarli comunque di nuovo a casa con me”. E ciò che ci angoscia ancora di più e non sapere con certezza quanti casi simili esistano in Italia, in questo momento.

I genitori ai quali sono stati sottratti i figli rivogliono indietro quanto di più prezioso abbiano mai avuto nelle loro vite. Noi vogliamo che i loro desideri si realizzano, come è giusto che sia, e soprattutto vogliamo che sia fatta piena luce su quanto accaduto in Emilia Romagna e sull’intero meccanismo degli affidi. La Commissione di inchiesta che abbiamo proposto di istituire servirà anche a questo scopo e non ci fermeremo. Il MoVimento 5 Stelle ha fatto della tutela dei minori un tema fondamentale al quale lavorare. Da tempo, da molto prima che la cronaca cominciasse a raccontare i fatti di Bibbiano, abbiamo dimostrato grande sensibilità sull’argomento.

Una sensibilità che si è tradotta in una serie di misure e interventi concreti. A partire dalle norme specifiche contenute nel pacchetto di leggi per il contrasto alla violenza di genere fino alle mozioni presentate in Parlamento, molto è stato fatto e tanto ancora siamo pronti a realizzare. Attenzione significa però anche saper stare vicino alle persone, perché dietro ogni inchiesta, dietro a ogni vittima, ci sono sempre persone in carne e ossa con i loro dolori e con il loro bisogno di essere ascoltate e comprese. Ecco, allora, che incontrare le mamme e i papà della Val d’Enza, come hanno fatto alcuni nostri portavoce locali e nazionali, significa prima di tutto interessarsi alle vite dei cittadini. E’ un qualcosa che facciamo da sempre e non è un caso che tra le prime a ricevere le segnalazioni di madri e nonne sia stata una delle nostre consigliere comunali.

Noi siamo al fianco di tutte quelle famiglie travolte dall’assurdo business degli affidi. Insieme a loro andremo avanti finché non sarà fatta giustizia.