L’Italia riparte dai comuni

I Comuni rappresentano il primo presidio dello Stato sul territorio, sono enti fondamentali in virtù delle loro caratteristiche di prossimità e partecipazione che possono garantire ai cittadini. Per questo abbiamo voluto imprimere una svolta non solo rispetto al rapporto con gli enti locali, ma anzitutto rispetto al modello di politica economica che si vuole adottare: è attraverso gli investimenti sostenibili e diffusi su tutto il territorio che si fa ripartire il Paese.

Nell’ultima legge di bilancio abbiamo stanziato 400 milioni di euro a tutti i piccoli Comuni per opere di messa in sicurezza delle infrastrutture. Con il Decreto Crescita abbiamo stanziato ulteriori risorse: 500 milioni di euro assegnati tutti i comuni d’Italia, in proporzione agli abitanti, e destinati alle opere di efficienza energetica e sviluppo sostenibile. Questo dato estremamente positivo è stato certamente agevolato anche da una norma contenuta nel nostro Decreto Milleproroghe di luglio 2018, che ha consentito di liberare un ulteriore miliardo di euro di risorse con lo sblocco degli avanzi di amministrazione 2018 degli enti territoriali. È grazie a politiche di questo tipo che gli investimenti dei comuni nei primi tre mesi del 2019 sono cresciuti del 13,8%. Con la prossima legge di bilancio abbiamo due obiettivi: da un lato, potenziare ulteriormente la voce investimenti, e io personalmente mi batterò affinché siano sostenibili sul piano ambientale e diffusi su tutto il territorio in maniera capillare. Dall’altro lato, ridurre le tasse per alleggerire sempre di più la pressione fiscale sui cittadini, per dare ossigeno alle famiglie e alle imprese che sostengono i consumi e la produttività del nostro Paese. Imposteremo il negoziato con l’Ue per aumentare al massimo le risorse da concentrare lungo queste due direttrici.

I Comuni sono al centro di questo progetto, perché la tenuta di un edificio si misura a partire dalla solidità dei suoi pilastri. Ed è nostro dovere continuare a fornire tutti gli strumenti affinché questi pilastri della Repubblica, i 7.914 Comuni su cui poggia il nostro Paese, possano dare slancio e fermezza all’Italia