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Sul taglio del numero dei parlamentari nasce il Nazareno della Poltrona

La nostra proposta per il taglio del numero dei parlamentari è vicina al traguardo. Mancano un voto del Senato e uno della Camera senza possibilità di modificare il testo. Siamo dunque al momento decisivo, quando tutti devono dire cosa vogliono fare: tagliare 345 poltrone del Parlamento per adeguarci agli standard degli altri paesi virtuosi o mantenere lo status quo?

Il Pd ha già detto di no alla Camera e al Senato. Lo stesso faranno quando si dovrà votare definitivamente. Apprezziamo la trasparenza: il partito di Renzi e Zingaretti vuole mantenere il più alto numero di rappresentanti direttamente eletti di tutta l’Europa, ancora una volta a tutela dei privilegi. E pensare che ci ricordano sempre che la loro riforma costituzionale – una mostruosità giuridica e democratica – prevedeva la riduzione dei parlamentari.

A dar manforte agli amici dem arriva anche Forza Italia, in una sorta di riedizione della loro alleanza, il “Nazareno della poltrona“. Il 25 giugno nella commissione Affari Costituzionali del Senato il senatore di Forza Italia Vitali ha preannunciato che «pur condividendo l’obiettivo della riduzione del numero dei parlamentari, il voto favorevole espresso a suo tempo, che rappresentava un’apertura di credito, non può essere confermato, in quanto non sono state risolte le criticità segnalate». Pretesti. Non ci sono distinguo da fare: se sei d’accordo voti sì e fai in modo che i 945 parlamentari diventino 600, dopo si potrà anche pensare a eventuali adeguamenti di altre norme.

Il punto, però, è che è da più di trent’anni che tutti i partiti, di centro, destra e sinistra promettono di realizzare questo taglio. Il MoVimento 5 Stelle lo sta facendo, grazie anche al lavoro del ministro Fraccaro. La legge è ormai al giro di boa e non si è mai arrivati così vicini ad approvare una riforma tanto consistente. Ridurre il numero dei parlamentari ci fa risparmiare circa 100 milioni di euro l’anno, oltre 500 milioni a ogni legislatura. Stiamo parlando di 300 mila euro al giorno. Soldi che potremo spendere per la collettività.
Ma il nostro obiettivo non è semplicemente risparmiare: con meno parlamentari le Camere potranno decidere in modo più efficiente e rispondere meglio alle esigenze dei cittadini.