Lo Stato cambia passo: per Stefano Cucchi

I colpevoli devono pagare, lo Stato volta pagina e sceglie di stare senza esitazioni al fianco di chi lotta per la dignità, la giustizia e la verità. L’Arma dei Carabinieri e il Ministero della Difesa hanno chiesto di costituirsi come parte civile nel corso dell’udienza preliminare di oggi a Roma che vede coinvolti otto carabinieri accusati di depistaggio sul caso della morte di Stefano Cucchi.

Quando le Istituzioni si schierano dalla parte giusta, ristabiliscono un legame vitale per la democrazia. Quanto accaduto oggi consolida il rapporto fra cittadini, Stato e quell’Arma dei Carabinieri che svolge ogni giorno un servizio fondamentale per la nostra sicurezza. Le Istituzioni, con l’Arma e il Ministro Elisabetta Trenta, al fianco delle persone per sostenere la legittima e sacrosanta pretesa di giustizia.

Siamo felici di poter raccontare questo cambio di passo dello Stato dopo aver dato voce negli anni – anche tramite il blog – alla battaglia senza tregua contro silenzi e ingiustizie.
La parola chiave è rispetto: rispetto per la famiglia Cucchi, per il loro dolore e per quello che hanno passato fino ad oggi; e rispetto per l’Arma dei Carabinieri, perché non possiamo permettere che si faccia di tutta l’erba un fascio. Chi sbaglia paga, ovunque, anche nell’Arma.

Saremo sempre dalla parte di chi lotta per la verità e l’abbraccio dello Stato deve andare sempre a chi si impegna per cambiare le cose. Ora bisogna andare avanti. Lo Stato e i cittadini devono camminare insieme. Dalla stessa parte, la giustizia. Con la stessa direzione, la verità.