Il “nuovo” PD di Zinga-Mastrota lancia un piano esilarante. Manca solo il set di pentole

In molti si sono chiesti se fossero stati hackerati siti e profili del Partito Democratico quando è comparso, come un fulmine a ciel sereno, il “Piano per l’Italia” del Pd. Ma no, non si è trattato di un attacco di hacker russi…purtroppo è tutto vero e, come si dice in questi casi, la realtà supera la fantasia. Zingaretti si è presentato in conferenza stampa annunciando agli italiani tre proposte definite come “un grande progetto per il Paese”.

E di cosa si tratta?
Al primo punto si parla di “uno stipendio in più” per 20 milioni di italiani, pari a 1500 euro annui, che si otterrebbero riducendo le tasse sul lavoro. Il costo si aggirerebbe sui 15 miliardi di euro all’anno. Fantastico. Dopo 5 anni di Governo il PD ha finalmente trovato il cassetto magico nel quale teneva nascoste le soluzioni ai problemi che loro stessi hanno creato. Non neghiamo che leggendo questa proposta il partito di Zingaretti ci abbia strappato un sorriso. Per mesi ci è stato ripetuto che il Reddito di Cittadinanza, che ha un costo a regime di 9 miliardi, non si potesse fare, che bisognava ridurre il deficit e che se non lo avessimo fatto saremmo andati incontro alla catastrofe. Adesso il PD ci dice che i soldi ci sono e che possiamo spendere 15 miliardi domattina.

Una proposta esilarante che suscita ironia diffusa. Sulla pagina Facebook del PD molti utenti hanno fatto notare ai simpatici Dem la loro totale incongruenza politica:

– “Quindi ricapitolando: 780€ al mese per 1 milione di persone sono una misura assistenziale ed economicamente non sostenibile, perciò la vostra proposta è dare 1500€ a 20 milioni di persone. Ottimo.”

E ancora:

– “Ah quindi il pareggio di bilancio non va più rispettato, i vincoli europei neanche, e possiamo finanziare in deficit queste manovre poiché ci riappropriamo della nostra moneta? Perfetto, divento dei vostri. Potevate dirlo prima eh però”

Ma non finisce qui. La seconda proposta del “nuovo” PD verte nella creazione di “un fondo da 50 miliardi per lo sviluppo verde. L’obiettivo è creare in cinque anni 800mila posti di lavoro”. Cosa? Davvero? Sentire il Partito Democratico parlare di ambiente è come assistere a una lectio magistralis di Berlusconi sulla giustizia. Parliamo dello stesso partito che approvò il Decreto Sblocca Italia che, se la memoria non ci inganna, regalava enormi incentivi agli inceneritori e dava il via libera alle trivellazioni, boicottando i produttori di energia pulita a favore dei grandi interessi delle solite lobby del fossile.

Viene da chiedersi se sia  veramente il sito del Partito Democratico a pubblicare certe cose. Non tutti gli utenti ne sembrano convinti, tant’è che qualcuno arriva a porre una domanda che, a questo punto, ci pare assolutamente lecita:

– “Ma è Lercio.it?”

La terza ed ultima proposta del PD si chiama “Scuola a costo zero per 7 milioni di famiglie”, e prevede libri, rette, asili nido gratis. Il provvedimento costerebbe 1,5 miliardi. Interessante: eppure ci sembra di ricordare che fu proprio il PD a governare l’Italia quando la cosiddetta “Buona Scuola” venne approvata. Lo ripetiamo, con Renzi pensavamo di aver toccato il fondo in quanto a balle vendute agli italiani, ma Zinga-Mastrota sembra pronto a spingersi verso limiti inesplorati. Un set di pentole quando? Gli utenti non hanno potuto far altro che farlo notare:

– “Che peccato che voi non siete mai stati al governo dell’Italia, con tutte queste buone idee l’Italia sarebbe in ottime condizioni”

Come può essere credibile un partito che un giorno propone un libro dei sogni fuori dal mondo e un altro giorno presenta in Parlamento una legge per alzare lo stipendio ai parlamentari e un’altra legge per reintrodurre 90 milioni di euro di finanziamento pubblico ai partiti? A proposito, caro Zingaretti, quest’ultima legge vergogna quando la farai ritirare?

Ma passiamo alle cose serie: il miliardo di aiuti alle famiglie con figli lo metteremo noi e sarà reale e concreto. È già sul tavolo. Realizzeremo una serie di interventi che vanno dagli asili nido alle rette, a tutta una serie di misure che stiamo scrivendo di concerto con le associazioni delle famiglie che Luigi Di Maio ha incontrato il 15 maggio.

Il 26 maggio è importante andare a votare anche per questo. Finora tante cose sono state fatte, come il Reddito di Cittadinanza, il Decreto Dignità, Quota 100, lo SpazzaCorrotti, la Legge sulle Semplificazioni fiscali, il taglio di 345 parlamentari, l”abolizione dei vitalizi, ma tante altre ne dobbiamo realizzare, come gli aiuti veri alle famiglie, la legge sul conflitto d’interessi, il Salario Minimo, la legge che dice basta alle nomine politiche ai vertici della sanità, la legge che taglia gli stipendi ai parlamentari. Non possiamo permetterci che tornino quelli di prima. Dobbiamo Continuare per Cambiare questo Paese.