Autostrade: così stiamo cambiando il sistema delle concessioni

Lo avevamo detto sia prima e ancor più dopo la tragedia di Genova che il sistema di gestione delle autostrade andava cambiato in modo radicale: più spazio all’interesse pubblico, più investimenti per la qualità del servizio e la sicurezza, meno profitti e dividendi ai privati.  Lo avevamo detto e ora stiamo iniziando a farlo in modo concreto. Il nuovo accordo per la concessione dell’autostrada del Brennero A22, dopo cinque anni di impasse ereditata dai “bravi” della politica, ne è la dimostrazione. Siamo di fronte a un modello all’avanguardia, per tanti aspetti senza precedenti in Italia, che speriamo possa essere in futuro esteso ad altre tratte.

Stiamo parlando infatti di una gestione in house affidata agli enti locali, dunque finalmente pubblica in modo integrale, che lascia in modo virtuoso le risorse ai territori, valorizza le esigenze logistiche locali, abolisce i dividendi e li trasforma in ulteriori investimenti a beneficio, come detto, della sicurezza e della qualità del servizio erogato.

Abbiamo dato il potere all’Autorità di regolazione dei trasporti di mettere a punto un nuovo sistema tariffario che viene per la prima volta applicato. E basta qualche numero per cogliere la differenza rispetto al passato: gli investimenti medi annui passano dagli 83,5 milioni della vecchia gestione a 138 milioni, per un valore complessivo di circa 4,1 miliardi; al tempo stesso i pedaggi al casello passano da un aumento medio annuo del 3,1% a una percentuale non superiore all’1,1% per tutti i 30 anni della concessione. Stiamo parlando di un valore inferiore all’inflazione programmata, un fatto storicamente mai accaduto. Mentre gli utili medi annui scendono da 73,1 milioni a 37,7 milioni.

Dunque, il mio Ministero, grazie a un lavoro durato molti mesi, ha imposto sull’asse Brennero-Modena un modello di concessione che non ha precedenti nella capacità di esaltare l’interesse pubblico e di porre al centro i cittadini che viaggiano, con tanti investimenti in più, maggiore efficienza e pedaggi bassi come mai prima, cui successivamente si aggiungerà una tariffazione di carattere ambientale pensata per promuovere la mobilità green e intermodale.  Un modello d’avanguardia per la competitività di tutto il sistema Paese.

Ps.: da Nord a Sud, stiamo lavorando duramente anche per sbloccare un altro dossier rimasto fermo per troppi anni. Parlo dell’autostrada Ragusa-Catania, un’opera fondamentale per quei territori che va resa efficiente ed economicamente sostenibile. Spero di potervi dare a breve buone notizie.