La class action è legge

La Class action è legge! Vi racconto com’è andata.

Pubblicato da Alfonso Bonafede su Mercoledì 3 aprile 2019

 

Con emozione e con orgoglio vi comunico che hanno appena approvato al Senato in via definitiva la legge sulla Class Action. È un’emozione importante per me. Ve lo confido perché è una delle prime proposte di legge che ho presentato nella scorsa legislatura e oggi è diventata legge. Perché la Class Action è importante per tutti i cittadini italiani? Avrete visto probabilmente il film Erin Brockovich, in cui la protagonista era Julia Roberts che raccontava di cittadini che riuscivano ad unirsi e a fare causa contro un Colosso economico. Ecco, la Class Action in Italia fino ad ora era limitatissima, rivolta soltanto ai consumatori, e tra l’altro aveva diversi paletti che l’avevano resa praticamente inutilizzabile nel corso degli anni. Noi cosa abbiamo fatto? Abbiamo fatto diventare la Class Action uno strumento generale. I cittadini, ogni volta che viene leso un loro diritto, possono unirsi, se ci sono chiaramente i presupposti, e far valere i loro diritti tutti insieme. Questo è importante perché dà la possibilità a tanti cittadini, che da soli sarebbero deboli, di unirsi e diventare forti, magari nel caso in cui dall’altra parte ci sia un soggetto economicamente molto potente. Ci sono cittadini che da soli non farebbero mai una causa. Oggi quei cittadini hanno la possibilità di far valere i propri diritti.

Un punto importante è che questo strumento non vale soltanto per il privato cittadino ma anche per le imprese. Noi con questa legge diamo la possibilità di unirsi anche ai piccoli imprenditori, per esempio, se un loro diritto è stato leso. Tra l’altro mentre fino ad ora un’impresa che decideva di comportarsi scorrettamente aveva la possibilità di pensare “mai nessuno singolarmente mi farà causa”, adesso sarà disincentivata a pensarlo. Si tratta di un incentivo per tutte le imprese a comportarsi correttamente. In Italia la stragrande maggioranza degli imprenditori lavora correttamente, non ci sono dubbi, ma proprio a tutela di quegli imprenditori onesti noi dobbiamo fare in modo che non ci possa essere nessuno che decide di mettere in atto sul mercato una pratica scorretta. Perché quell’impresa adesso saprà che c’è la legge sulla Class Action e che quindi i cittadini possono agire per far tutelare i loro diritti. Non solo. Con la Class Action non avremo meno processi, proprio perché i cittadini possono agire insieme. Lanciamo un messaggio importante, perché noi non dobbiamo convincere i cittadini a non far valere i loro diritti per liberare le aule giudiziarie. Dobbiamo dire loro: “vi potete unire e fare valere i vostri diritti tutti insieme” e a questo punto tanti processi diventeranno soltanto uno. Le cause possono essere di diverso tipo, dal classico problema in bolletta di una compagnia telefonica al danno ambientale che lede i diritti alla salute di diversi cittadini. Chiaramente la magistratura valuterà caso per caso, però questo è uno strumento importante.

Voglio ricordare che nella scorsa legislatura c’era una mia proposta di legge alla Camera dei Deputati. Venne approvata all’unanimità. Poi, tre giorni dopo, Maria Elena Boschi, non so a nome di chi, disse che quella legge andava rivista. Era un segnale chiaro, dal mio punto di vista. Comunque i fatti dicono che quella legge si è arenata per circa 3 anni al Senato. Adesso, con il nostro governo, in 9 mesi il provvedimento è stato incardinato e, voglio sottolinearlo, non si è trattato di un decreto legge, ma di un disegno di legge di iniziativa parlamentare e si sono tenute le audizioni con gli addetti ai lavori che sono venuti a dare il loro contributo. Il Parlamento ha potuto esaminare e votare la legge con i tempi necessari. In nove mesi la Class Action ha iniziato il suo percorso ed è diventata legge. Era un punto del contratto di governo. Contratto di governo che viene realizzato in pochissimo tempo.

Nelle prossime ore, alla Camera, ci sarà la prima lettura per l’approvazione della legge sul Codice Rosso e il pacchetto antiviolenza sulle donne: un’altra sfida importante. Un altro punto del contratto di governo che ci teniamo ad approvare in tempi rapidissimi. Lo ribadisco sempre con orgoglio e con emozione, faccio parte di un governo che ha deciso di mettere la Giustizia tra le vere priorità dei cittadini italiani.