Il sito sul Salario Minimo è online. Porta questa battaglia nel tuo comune con Rousseau

Nel dopoguerra l’Europa era un continente in ginocchio. Ma che ha saputo rialzarsi, dopo gli anni tragici del più grande conflitto della storia dell’umanità, realizzando un’idea di progresso basata su due pilastri: lavoro e giustizia sociale.

Il paradosso di oggi è che a tradire questi principi cardine della cultura e dello sviluppo europeo sono proprio coloro che amano definirsi “europeisti” ma che in questi anni hanno propugnato politiche che hanno distrutto il mondo del lavoro e smantellato il welfare.

Eppure è la stessa Europa a dire che bisogna tornare a mettere al centro il lavoro e la giustizia sociale. “Gli Stati europei dovrebbero introdurre regimi di reddito minimo adeguati, accompagnati da misure di sostegno al reinserimento nel mondo del lavoro per chi può lavorare e programmi d’istruzione e formazione adeguati alla situazione personale e familiare del beneficiario, al fine di sostenere le famiglie con redditi insufficienti e garantire loro un tenore di vita decoroso“. A dire tutto questo è stato il Parlamento europeo, in una relazione ovviamente ignorata dai governi precedenti.

Oggi tutto questo è destinato a cambiare. Ad aprile giungerà in Parlamento il disegno di legge che istituisce anche in Italia il salario minimo orario. Si tratta di una storica battaglia del MoVimento 5 Stelle, già presente nel primo disegno di legge per l’istituzione del Reddito di cittadinanza (2013) ed entrato nel Contratto di Governo.

Il concetto è questo: nessun lavoratore deve guadagnare meno di quanto previsto dai contratti collettivi nazionali più rappresentativi e, comunque, mai meno di 9 euro lordi all’ora. Oggi in Italia quasi il 12% dei lavoratori dipendenti riceve un salario inferiore ai minimi contrattuali contro una media Ue del 9,6%. Con il salario minimo per la prima volta si dà attuazione concreta all’articolo 36 della Costituzione, secondo cui “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa“.

Sempre a proposito di Europa: sapevi che in 22 Paesi Ue su 28 il salario minimo è già realtà? E che anche laddove non è previsto, come in Scandinavia, esistono sistemi di contrattazione collettiva forti che garantiscono salari minimi ben al di sopra della soglia di povertà? Nel 2015 la Germania ha introdotto il salario minimo che nel 2018 si è attestato a 8,84 euro all’ora (1.497,50 euro mensili) che saliranno a 9,19 euro nel 2019 e 9,35 nel 2020. In Francia invece l’anno scorso il salario minimo stabilito è stato pari a 1.498,50 euro mensili.

Con l’approvazione del salario minimo orario l’Italia si porterà al livello degli altri Stati europei. Ma soprattutto potremo essere orgogliosi di definirci davvero europeisti, nel senso più puro, perché rimettiamo al centro il lavoro e la giustizia sociale. Ciò che ha reso grande l’Europa.

Come detto aprile sarà un mese decisivo: in Parlamento arriverà il disegno di legge sul salario minimo orario. Informiamo il Paese di questa rivoluzione!

Per conoscere tutti i dettagli della nostra proposta CLICCA QUI e visita il sito dedicato al salario minimo.

 

PARTECIPA! Vuoi organizzare un gazebo o un evento per far conoscere i contenuti della legge a tutti? Accedi a Rousseau, entra nella funzione CALL TO ACTION, clicca su CREA INIZIATIVA e definisci luogo, ora e data della chiamata all’azione.

ATTIVATI! Per conoscere i dettagli dei tanti eventi sul salario minimo orario organizzati dal Movimento 5 Stelle nel mese di aprile, basta andare su Rousseau ed entrare nella funzione Activism. Dopo aver scelto l’etichetta “iniziative correnti e future”, è sufficiente selezionare l’evento a cui si è interessati. In questo modo sarà possibile visualizzare una mappa costantemente aggiornata in tempo reale attraverso la quale poter scoprire con facilità le iniziative previste nel proprio Comune o nella propria Regione.

Puoi scaricare e stampare QUI il volantino!

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