Europrogramma del Movimento 5 Stelle: startup e PMI al centro dell’Europa che cambia

 

Competitività e innovazione sono le parole chiave dell’Europa del futuro. Nel programma per le europee del Movimento 5 Stelle c’è un capitolo speciale dedicato al finanziamento delle piccole e medie imprese e delle startup. Le idee vanno realizzate e per farlo servono risorse finanziare. L’Europa prenda a modello quanto fatto con il Fondo Nazionale Innovazione che, su iniziativa del Mise, ha messo a disposizione in Italia 1 miliardo di euro per mobilitare risorse pubbliche e private dedicate al tema strategico dell’innovazione.

Potenziare gli strumenti di finanziamento significa andare oltre il finanziamento tradizionale rappresentato dagli Istituti di credito. Il crowdfunding è un modo di raccogliere denaro per finanziare progetti e imprese attraverso piattaforme online. Tuttavia l’Europa è indietro visto che, nonostante il tasso tasso di crescita annuale del 94%, ha un volume di affari ancora limitato: 8 miliardi di euro contro i 32 delle piattaforme americane e i 221 di quelle asiatiche. Per recuperare questo gap la Commissione Europea ha presentato nel marzo 2018 una proposta di regolamento che dà la possibilità alle imprese di ottenere un passaporto europeo e agevolare così l’accesso al risparmio gestito e ai finanziamenti. Lo scopo è quello di evitare i costi legali e di adeguamento procedurali che si sosterrebbero per essere conformi ai differenti regolamenti nazionali. Il Movimento 5 Stella ha sostenuto questo regolamento per favorire un uso più diffuso e capillare del crowdfunding. Le imprese vanno sostenute.

Proponiamo, inoltre, che i cospicui finanziamenti BEI (la banca pubblica più grande del mondo), che ammontano a 83,8 miliardi di euro l’anno,  su PMI, start-up, ricerca, innovazione, economia digitale ed efficienza energetica che sono essenziali per la ripresa economica nell’Unione e per promuovere la creazione di posti di lavoro di qualità. L’Europa deve cambiare rotta.

 

PIÙ FORZA ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Durante l’ultima legislatura la Commissione europea non solo ha trascurato le PMI, ma ha anche messo in atto una serie di tentativi per indebolire il loro status giuridico e annacquare il supporto finanziario tuttora assicurato dalla programmazione finanziaria 2014-2020. Infatti, la programmazione 2021-2027 riduce e frammenta il sostegno alle PMI eliminando lo status prioritario riconosciutogli finora.

Il Movimento 5 Stelle è al fianco delle Pmi e in particolare delle micro imprese che sono la spina dorsale dell’economia italiana. In molti, soprattutto i gruppi dell’establishment e la Germania, vorrebbero modificare la definizione di PMI per penalizzarle e dirottare i fondi e i supporti amministrativi verso aziende più grandi, come quelle di media capitalizzazione tipicamente tedesche. Abbiamo già sventato un primo tentativo durante questa legislatura. La futura Commissione potrebbe riprovarci presentando una proposta per aggiornare la definizione di PMI. Dovremo tenere alta la guardia e assicurare che la definizione corrente non venga annacquata e continui a supportare il nostro modo di fare impresa.

Nelle azioni di politica industriale attese per la prossima legislatura, continueremo a intervenire per proteggere e migliorare il supporto alle PMI. Si dovranno, inoltre, portare a conclusione gli accordi inter-istituzionali su Mercato Unico, InvestEU e Orizzonte Europa e quindi continueremo la nostra battaglia per assicurare l’allocazione delle risorse. Nessuno tocchi le piccole e medie imprese!

Fra le altre proposte, vogliamo che venga applicato in tutta Europa il nuovo meccanismo di tutela degli imprenditori presente nel dl semplificazioni, la cosiddetta norma Bramini. Questo meccanismo protegge coloro che hanno maturato debiti nei confronti delle banche, ma vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione. Con questo sistema si impedisce il pignoramento dell’abitazione dell’imprenditore. Perdere il diritto a vivere nella propria casa è un’ingiustizia che non si dovrà ripetere mai più. L’Europa, infine, deve promuovere l’introduzione di sistemi di pagamento rapido in modo da sostenere il flusso di cassa delle imprese e incrementare la fiducia nell’amministrazione pubblica.