La direttiva copyright e la censura della rete: Wikipedia ha ragione #SaveYourInternet

Il momento della verità si avvicina. Il voto a Strasburgo sul copyright sarà decisivo per la libertà della rete. Noi siamo dalla parte di Wikipedia che ha oscurato per protesta le sue pagine contro questo attacco al web. In questi mesi, abbiamo ricevuto numerosi messaggi e email da parte di lobbisti che ci hanno “consigliato” di votare a favore della direttiva, esercitando notevoli pressioni.

In una conferenza stampa a Berlino l’europarlamentare tedesco Alex Voss (quello che ha scritto la riforma sul copyright che mette il bavaglio alla rete) ha svelato il ricatto di alcuni editori: se non voti come dico io ti oscuro la prossima campagna elettorale per le europee, avrebbero detto ad alcuni europarlamentari. Per Voss questo comportamento non è un problema, per noi invece è un pessimo segnale per questa Europa schiava delle lobby.

TWEET.
 Ecco il tweet di denuncia di una europarlamentare tedesca dei ricatti subiti per votare a favore della direttiva sul copyright

Julia Reda

@Senficon

Auf der Pressekonferenz hat @AxelVossMdEP gerade bestätigt, dass Presseverlage mit schlechter Wahlberichterstattung gedroht haben, wenn Abgeordnete gegen die stimmen. Er findet das nicht problematisch. ?

Julia Reda

@Senficon

At a press conference in Berlin, @AxelVossMdEP confirmed rumours that some press publishers have threatened parliamentarians with bad election coverage if they vote against the reform. Voss does not consider this problematic.

1.556 utenti ne stanno parlando

Queste pressioni ovviamente non ci hanno scalfito e dimostrano che non è ancora giunto il momento di abbassare la guardia. Troppo importanti sono i diritti e le libertà in gioco. L’articolo 11, che introduce la cosiddetta #linktax, e l’articolo 13, che prevede una responsabilità assoluta per le piattaforme di condivisione aprendo così la porta all’uso di filtri automatici, sono troppo problematici e rischiano di pregiudicare la libertà della rete.

Si tratta di un aspetto cruciale che non può essere ignorato: salvaguardare la libertà di espressione e la libertà di Internet è un nostro preciso dovere. Proprio per questo abbiamo presentato degli emendamenti per cancellare questi due articoli controversi. Lo chiediamo da anni di stralciare questi due articoli, ma senza successo. Vedremo la prossima settimana chi ha davvero a cuore la libertà di Internet e chi invece si riempie solo la bocca di belle parole.

Voglio anche condividere l’appello Pledge2019 che ho convintamente firmato insieme ad altri colleghi per dire no a questo testo e ai filtri automatici. La rete deve rimanere libera così come è stato finora e nessuno può pensare di imbavagliarla. È difficile vincere contro chi non si arrende mai.