Il diritto alla partecipazione democratica digitale

Il diritto alla partecipazione democratica digitale – Il referendum digitale

Angelo Sturni M5S Consigliere Roma Capitale: "Con partecipazione democratica digitale s'intende quel diritto che il cittadino esercita mediante l'utilizzo di strumenti di partecipazione e consultazione popolare digitali (cd. strumenti di democrazia diretta e democrazia partecipata) quali ad esempio le petizioni, le interrogazioni, le proposte di iniziativa popolare, i referendum, il bilancio partecipativo, l'urbanistica partecipata, il dibattito pubblico" ⤵️

Pubblicato da Associazione Rousseau su Mercoledì 6 marzo 2019

 

Con partecipazione democratica digitale s’intende quel diritto che il cittadino esercita mediante l’utilizzo di strumenti di partecipazione e consultazione popolare digitali (cd. strumenti di democrazia diretta e democrazia partecipata) quali ad esempio le petizioni, le interrogazioni, le proposte di iniziativa popolare, i referendum, il bilancio partecipativo, l’urbanistica partecipata, il dibattito pubblico.

La massima espressione di tale diritto risiede nel referendum, che consente ad una comunità di esprimersi su quesiti, leggi, regolamenti, sostituendosi ai tradizionali organi di democrazia rappresentativa.

La democrazia moderna si è sempre sviluppata su due binari paralleli. La democrazia rappresentativa da una parte e la democrazia diretta dall’altra. La democrazia rappresentativa costituita dalle assemblee elettive e dai parlamenti è sempre più influenzata dalla rete e dalle reti.

Nel frattempo, la democrazia diretta e partecipativa viene rafforzata e trova nuova linfa grazie agli strumenti di partecipazione e consultazione digitale. Questi due mondi sono destinati prima a contaminarsi tra di loro ed infine a fondersi in una nuova forma di democrazia digitale che, citando Attalì, mi piace chiamare iperdemocrazia.

Immaginiamo un mondo dove chiunque possa votare online sulle questioni più importanti che riguardano la vita e il futuro del pianeta, ma anche le scelte che incidono sui territori e sulla comunità in cui essi vivono.

Questo potrebbe essere il futuro dei Referendum Digitali promossi dalle comunità digitali con le piattaforme. Le principali problematiche relative allo scarso utilizzo dello strumento referendario digitale sono riconducibili ad un’assenza di un adeguato panorama culturale (digital divide), normativo e tecnologico.

L’esercizio integrale del diritto alla partecipazione democratica digitale, con particolare riferimento ai referendum nazionali, regionali, locali e, forse in futuro, internazionali o globali, consentirebbe alla collettività, sostituendosi alle assemblee rappresentative, di disciplinare ogni settore ed ogni ambito della vita, presentando proposte e votando atti normativi, quale manifestazione di governo diretto e senza intermediazione.

In Estonia il voto elettronico, ed in particolare l’I-Voting, è attualmente in uso per le elezioni locali, nazionali ed europee.

In Svizzera il voto elettronico è attualmente in uso per le elezioni ed i referendum. In particolare, è in corso una sperimentazione dell’I-Voting a livello cantonale. Negli U.S.A. il voto elettronico è attualmente in uso in alcuni stati per le elezioni presidenziali.