Acqua pubblica, tutto ciò che puoi fare su Sharing

SHARING febbraio: Acqua Pubblica

Il tema di febbraio lanciato sul Blog delle Stelle è l'acqua. Un argomento davvero caro al MoVimento 5 Stelle, uno dei nostri temi fondanti!L'acqua è una delle nostre stelle.Queste sono soltanto alcune delle tantissime proposte sull'acqua che si possono trovare su SHARING e che potete portare nei vostri comuni

Pubblicato da Associazione Rousseau su Sabato 9 febbraio 2019

 

Come sapete il tema di febbraio lanciato sul Blog delle Stelle è l’acqua pubblica. Un argomento davvero caro al MoVimento, uno dei nostri temi fondanti. L’acqua è una delle nostre stelle.
Vediamo come SHARING ci aiuta a “inondare” di proposte sull’acqua i nostri enti locali.

La prima cosa che potreste fare è valutare quanto tempo manca alla scadenza dell’affidamento della gestione del servizio idrico integrato del vostro comune. Se mancano meno di 4 anni, potreste fare come il nostro portavoce Gianni Nocera del comune di Quarrata che, riprendendo l’esito referendario del 2011 e le disposizioni del Parlamento Europeo nel 2015, ha proposto di valutare che la gestione venga affidata a un soggetto totalmente pubblico con meccanismi di partecipazione sociale.

Altro suggerimento: verificate se nello statuto del vostro comune c’è un articolo che riconosca l’acqua quale patrimonio dell’umanità e come bene pubblico. Se non c’è proponete di aggiungerlo. Potete ispirarvi all’atto che abbiamo fatto a Bologna nel 2011, oppure, più recente, potete partire dall’ presentato a Casalecchio di Reno dai portavoce Rainone, Candido e Stefanelli.
Quello di Casalecchio è un ottimo atto per proporre la modifica dello statuto del comune: è ben circostanziato ed elenca tutto quello che va aggiunto in uno Statuto degno di questo nome: “…il diritto all’acqua viene riconosciuto come universale indivisibile inalienabile…”, “…il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e deve essere ispirato all’interesse pubblico…”

Un’altra cosa da verificare è se il servizio idrico della vostra zona prevede il “minimo vitale idrico giornaliero gratuito”. Se non è previsto allora scaricate da SHARING gli atti del comune di Piombino dei nostri portavoce Ninci, Lessi e Gottini oppure anche l’atto del comune di Follonica dei nostri portavoce Gianfaldoni e Cecchini. In questi atti si spiega bene che cos’è il “minimo vitale idrico” e si propone di modificare il regolamento e la carta del servizio idrico integrato per introdurre e assicurare un quantitativo minimo vitale giornaliero gratuito pari a 50 litri di acqua potabile per ciascun componente del nucleo familiare.

Altro atto che vi segnalo è quello dei nostri portavoce in regione Umbria. Riguarda lo sfruttamento delle acque minerali. L’Italia ha il primato mondiale di produzione di acque minerali con oltre 250 marchi. Questa acqua, anch’essa pubblica, viene pagata pochissimo agli enti locali e tutti i profitti rimango alle multinazionali che la imbottigliano. È un atto molto interessante e propedeutico a alla prossima proposta che riguarda le “Case dell’Acqua”.
Se nel vostro comune non c’è ancora una “Casa dell’acqua” fatela installare per contribuire a limitare il ricorso all’acqua minerale e quindi limitare le bottiglie usa e getta.
Con la “Casa dell’acqua”, invece, si va con le proprie bottiglie riutilizzabili, l’acqua ha un costo molto basso o è persino gratuita, è controllata, filtrata ed è una buona pratica per la riduzione dei rifiuti.
Se volete farlo vi consiglio l’atto del gruppo di Montegranaro a firma di Giovanni Marilungo in cui sono già spiegati bene tutti i delle Case dell’Acqua.

Passiamo ad un altro aspetto: il risparmio idrico. Il MoVimento 5 Stelle di Rubiera, con il portavoce Luca Rossi, ha preparato un atto molto articolato dove sono elencati vari accorgimenti per risparmiare l’acqua, come per esempio l’uso delle acque grigie filtrate o piovane per il lavaggio strade al posto dell’acqua potabile. Recupero e filtraggio di acque che possono essere usate ancora per usi non potabili prima di essere immesse in fognatura.
Poi sono elencati altre cose tipo rubinetteria con miscelatore, e frangigetti, pavimentazioni drenanti per salvaguardare la permeabilità del terreno. Tutte cose che gli amici di Rubiera propongono di inserire nel Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) del comune.

Infine fate una prova: se ci mettete più di 1 minuto a trovare le analisi delle acque potabili del vostro rubinetto sul sito del comune, allora fate come ha fatto il nostro portavoce di Alessandri Andrea Cammalleri che ha proposto di pubblicare in maniera chiara le analisi delle acque potabili.

A questo proposito sinceratevi che nelle analisi delle acque sia controllata anche l’eventuale presenza di fibre di amianto. A Bologna per esempio abbiamo scoperto che oltre la metà dell’acquedotto è ancora in cemento-amianto che hanno ormai parecchi decenni di attività. Se anche da voi ci sono condutture in cemento amianto, sollecitate un piano di investimenti per la loro sostituzione. Al di là della riduzione delle perdite della rete acquedottistica che è un tema importante, la sostituzione di tubature in cemento-amianto deve essere una priorità (vedete anche l’allegato 3 dell’Istituto Superiore della sanità al DM 14 del maggio 1996: già allora si affrontava il problema delle condutture in cemento amianto).

Queste sono soltanto alcune delle tantissime proposte sull’acqua che si possono trovare su SHARING e che potete portare nei vostri comuni.