Fondi europei, missione compiuta

Oggi posso annunciare con grande soddisfazione che i Fondi europei di sviluppo regionale che dovevano essere rendicontati entro il 31 dicembre 2018 sono stati tutti spesi. Il nostro Paese ha fatto appieno il suo dovere e, dunque, non perderemo neppure un euro!

Quando a giugno mi sono insediata come ministro per il Sud, sui fondi europei ho trovato una situazione disastrosa. Entro la fine dello scorso anno, infatti, le Regioni del Mezzogiorno avrebbero dovuto rendicontare alla Commissione europea una prima tranche dei fondi Ue per il periodo 2014-2020 (stiamo parlando di oltre 4 miliardi) e, a soli sei mesi da quella scadenza, eravamo lontanissimi dall’obiettivo. I fondi europei sono risorse fondamentali per l’Italia, e il Sud in particolare, che vengono utilizzate per costruire e ammodernare infrastrutture, ristrutturare e riqualificare edifici pubblici, realizzare progetti di ricerca e bonifiche. Se quei soldi non fossero stati rendicontati entro la fine del 2018 sarebbero andati persi definitivamente: l’Europa se li sarebbe ripresi indietro.

Di fronte a questa situazione allarmante non c’era tempo da perdere e, per prima cosa, ho voluto incontrare a Roma tutti i presidenti di Regione per farmi descrivere la situazione di ciascuna realtà. Poi sono andata direttamente sui territori per verificare l’andamento dei lavori e delle rendicontazioni, sciogliere le principali criticità e dare il mio sostegno, sia per sbloccare procedure che offrendo un supporto tecnico. E’ stata una corsa contro il tempo e all’ultimo respiro che ha visto l’amministrazione centrale e quelle periferiche impegnate fino all’ultimo giorno dell’anno. Lo sforzo è stato ripagato e i risultati sono arrivati. Sono orgogliosa del lavoro svolto e voglio ringraziare in particolare l’Agenzia per la Coesione, che ha fatto un lavoro enorme, e i presidenti delle Regioni per l’impegno e la collaborazione dimostrata.

Centrando questo obiettivo non solo non perdiamo questi fondi europei, ma abbiamo dimostrato che il nostro Paese sa lavorare seriamente e rispettare gli impegni presi. E’ anche un risultato che mi dà maggiore forza per portare avanti, insieme al Dipartimento per le politiche di coesione, il negoziato con l`Europa sulla nuova programmazione dei Fondi sul 2021-2027. Il 2021 può sembrare ancora piuttosto distante, ma in realtà è dietro l’angolo e l’intermediazione con Bruxelles è già cominciata. Vogliamo partire per tempo e ottenere così le migliori condizioni possibili. Quelle risorse saranno fondamentali per il benessere dei nostri cittadini e la crescita dei nostri territori, soprattutto quelli più svantaggiati, e noi vogliamo averne quante più possibile a disposizione per spenderle al meglio.

Adesso che la rendicontazione sul 2018 si è chiusa, il prossimo “avversario” che già mi attende è la rendicontazione sul 2019. Si tratta di un’altra grande sfida dal momento che, in questo caso, si parla di una cifra superiore ai 5 miliardi di euro. Sono assolutamente determinata ad affrontare anche questo ostacolo. Mi auguro davvero che gli uomini e le donne che in questi mesi hanno lavorato sui fondi Ue, con impegno e facendo squadra, abbiano fatto tesoro dell’esperienza per fare ancora di più e meglio. Guai a fermarsi. Non ci possiamo permettere di rilassarci di fronte a un risultato conseguito ma, anzi, ora dobbiamo mantenere il ritmo preso e continuare a lavorare con costanza e serietà. Ricordiamocelo sempre che i fondi europei sono anche soldi degli italiani che vanno in Europa e poi parzialmente tornano al nostro Paese: una buona ragione in più per usare, e bene, quelle risorse.