#StradeSicure, perché dobbiamo dire grazie all’Esercito italiano

Oggi un uomo di origini marocchine si è avvicinato a un mezzo dell’Esercito dell’operazione #StradeSicure in postazione fissa in prossimità del Vaticano e gli ha lanciato contro del liquido infiammabile.

I nostri soldati sono immediatamente intervenuti e hanno bloccato il soggetto prima che potesse tentare altro, ovvero utilizzare un accendino e innescare le fiamme.
La mia vicinanza ai due militari, i miei complimenti per la prontezza e l’efficacia con cui hanno reagito.

Ma lasciatemi anche dire che ognuno di noi, ogni singolo cittadino dovrebbe ringraziarli, perché quello di oggi è un episodio, come ce ne sono stati altri in passato, che esalta la straordinaria professionalità dei nostri uomini e delle nostre donne in uniforme.
Quando camminate in una strada, quando attraversate una piazza e vedete una pattuglia di “Strade Sicure” in servizio, fermatevi e ringraziateli.

Passano giorno e notte a vigilare per la nostra sicurezza, lo fanno impiegando ogni singola energia, sacrificando il loro tempo, i loro spazi, a volte le proprie famiglie. Sono lì perché ognuno di noi si senta più sicuro e per lo stesso compito che sono chiamati a svolgere, mettono a rischio la propria vita.

Ognuno di noi ha il dovere di dirgli grazie. Io l’ho appena fatto, li ho chiamati al telefono pochi minuti fa. Iniziamo a farlo tutti, ogni giorno: grazie!