Lavoro da creare e lavoro da tutelare, la nostra meta

Il lavoro, quello che dà dignità alla vita delle persone, è per noi un valore fondamentale. È per questo che ci tengo a condividere con voi i primi risultati del nostro impegno per tutelare quelle fasce di popolazione che per troppo tempo sono state lasciate indietro: ecco alcuni degli obiettivi raggiunti, nonché alcune delle battaglie ancora in corso sulle quali andiamo avanti con determinazione, nell’interesse dei cittadini.

DECRETO DIGNITÀ E SMANTELLAMENTO DEL JOBS ACT:
In Commissione Lavoro abbiamo seguito l’iter di approvazione del Decreto Dignità, strumento importantissimo per limitare finalmente l’abuso dei contratti precari, che nel 2017 rappresentavano circa il 90% delle nuove assunzioni. Per contrastare questo squilibrio abbiamo ridotto la durata massima del contratto a tempo determinato dai 36 mesi precedenti a un massimo di 12 mesi, dando però la possibilità alle imprese di rinnovare eccezionalmente il contratto per altri 12 mesi. Ma non ci siamo fermati qui: abbiamo reso il contratto a tempo indeterminato quello più vantaggioso per le imprese grazie all’introduzione di diversi sgravi contributivi per le nostre imprese. Siamo intervenuti anche sui cosiddetti “Presto”, i contratti per prestazioni occasionali, dando risposte concrete alle problematiche che erano state riscontrate soprattutto dalle piccolissime imprese, senza liberalizzare l’utilizzo. Abbiamo poi abolito lo split payment per i professionisti, disattivato lo spesometro e il redditometro: adempimenti inutili che toglievano energie produttive alle nostre imprese. Con il decreto Emergenze e con il decreto Fiscale abbiamo ripristinato la cassa integrazione per riorganizzazione e crisi aziendale, nonché quella per cessazione, reintroducendo quindi quelle tutele che il Jobs Act aveva abolito. Il MoVimento 5 Stelle ha invertito la rotta, perché la dignità delle persone viene prima di tutto.

MANOVRA DEL POPOLO:
Reddito di cittadinanza e investimenti. A proposito di diritti e dignità delle persone, il Reddito di cittadinanza è uno dei temi più importanti che affronterà la Commissione Lavoro nel breve periodo, perché la misura entrerà in vigore nei primi mesi del 2019. La Manovra del Popolo stanzia ben 9 miliardi destinati a cittadini e famiglie che sono in momentanea situazione di difficoltà economica. Di questi fondi, un miliardo andrà alla riforma dei Centri per l’impiego, che dovranno finalmente accompagnare le persone al lavoro. Il Reddito di cittadinanza è una battaglia storica del MoVimento 5 Stelle, e come promesso, abbiamo trovato i fondi necessari per introdurla. Nei prossimi mesi, quindi, arriverà in Parlamento il provvedimento che regolamenterà nel dettaglio il funzionamento della misura. Bisogna ribadire un concetto: il reddito di cittadinanza servirà ad aiutare le persone a formarsi e i beneficiari dovranno anche mettersi a disposizione per aiutare la comunità in cui vivono. Non è un regalo da dare a chi se ne sta sul divano, ma all’attività formativa seguiranno delle proposte di lavoro in grado di valorizzare le competenze acquisite. Sappiamo bene che per far funzionare a pieno questa misura sarà necessario riformare radicalmente i Centri per l’impiego e così faremo. Allo stesso tempo sarà necessario puntare sulla crescita per far ripartire gli investimenti e di conseguenza anche l’occupazione. Non a caso prevediamo anche 15 miliardi di euro aggiuntivi di investimenti in tre anni. Vogliamo farlo crescere davvero questo Paese, spazzando via le ricette inutili e dannose dei precedenti governi. L’abbiamo detto e lo faremo.

Pensione di cittadinanza e quota 100. Il nostro sostegno andrà anche ai pensionati: la pensione di cittadinanza garantirà ai pensionati che vivono sotto la soglia di povertà di ricevere almeno 780 euro al mese. La somma non l’abbiamo stabilita noi, ma è quella indicata da Eurostat come necessaria per avere una vita dignitosa. E ci pare giusto assicurare a tutti la possibilità di vivere in maniera dignitosa. Supereremo la legge Fornero con “Quota 100”. Tutti quei pensionati lasciati in stand by da quell’odiosa legge avranno l’opportunità di andare in pensione nei tempi giusti. Dopo 38 anni di lavoro e di contributi versati e a un’età di 62 anni la pensione è un diritto sacrosanto che vogliamo garantire. Lo dobbiamo ai nostri lavoratori che meritano di avere più tempo da dedicare alla loro vita e alla loro famiglia, senza dimenticare che consentirà finalmente un vero e proprio ricambio generazionale. Ricambio generazionale. Siamo poi consapevoli che le donne entrano in genere nel mondo del lavoro con ritardo rispetto ai loro colleghi uomini. È per questo che abbiamo sostenuto anche la proroga di Opzione donna, l’opportunità per le lavoratrici di accedere alla pensione con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi.

Fondo per il diritto al lavoro dei disabili, congedo parentale, più tutele per i lavoratori esposti all’amianto. Nel primo passaggio della legge di bilancio alla Camera siamo riusciti ad introdurre importanti misure: per l’anno 2019 abbiamo incrementato di 10 milioni il Fondo per il diritto al lavoro dei disabili per incentivare le assunzioni di lavoratori con disabilità, aumentato di un giorno il congedo parentale e con un emendamento a mia prima firma consentiamo ai lavoratori esposti all’amianto passati dal privato al pubblico di poter andare in pensione prima, senza preoccuparsi di aver versato i contributi a gestioni previdenziali differenti.

ATTENZIONE AI DIRITTI DEI LAVORATORI:
In questo particolare momento storico, non possiamo dimenticare i lavoratori delle aziende in crisi. Occhi e orecchi aperti su quanto accade al Mise, per garantire a tutti molte delle tutele che leggi sciagurate come il Jobs Act hanno cancellato. Pernigotti, Industria Italiana Autobus, Comdata, Comital, Whirlpool, Coop Tirreno, Fca sono solo alcune delle situazioni che stiamo seguendo. E continueremo in questa direzione. Non ci fermiamo.