Un governo al lavoro per i diritti sociali degli italiani

Di seguito l’intervista rilasciata da Luigi Di Maio al quotidiano LaVerità

Luigi Di Maio, sabato sembravate un po’ lividi lei e Salvini…

“Forse perché era sabato pomeriggio…”.

Stasera (ieri, ndr) andate a cena: non è che mangiate penne all’arrabbiata?

“Non è meglio una pizza napoletana?”.

Ma cosa è successo nei giorni scorsi? Come mai la comunicazione fra voi non ha funzionato?

“L’accordo politico per escludere il condono c’era. Non ha aiutato il fatto che fossimo ognuno in un posto diverso: Salvini a Mosca, Conte a Bruxelles e io a Roma. Non abbiamo potuto chiarire subito”.

Ma perché ha scelto di andare in Tv da Bruno Vespa? Non era meglio aspettare di chiarire prima di fare quella denuncia mediatica?

“Penso che quando si arriva al punto di trasmettere al Quirinale una copia informale del decreto con dentro il condono tombale penale sia necessario dirlo pubblicamente”.

Però così alla Lega si sono risentiti

“Ma io non ho mai detto che è colpa della Lega”.

A un certo punto, quando ha parlato di problema politico, sembrava lo sospettasse…

“Nei giorni successivi ci sono state incomprensioni.
Sembrava che la Lega volesse quel condono penale, cosa che invece Salvini ha smentito”

Così nel Consiglio dei ministri avete trovato l’intesa…

“Nel Consiglio dei ministri di sabato abbiamo discusso soprattutto della lettera da mandare a Bruxelles. La questione del condono l’abbiamo chiusa in mezz’ora”

Ma non resteranno gli strascichi? In questa occasione, in fondo, sono venute fuori le grandi differenze che restano fra voi

“Sicuramente questo è un governo inaspettato. Se me l’avesse chiesto dieci mesi fa, avrei ritenuto impossibile un accordo tra le nostre due forze politiche. Però le cose inaspettate a volte meravigliano”.

Che cosa l’ha meravigliata?

“Quando Conte, Salvini e io ci parliamo ci capiamo al volo. E il rapporto resta saldo, non è venuta meno la fiducia”

Quindi niente crisi di governo dopo le europee?

“Ci tengo a dirlo ai lettori della Verità: il governo andrà avanti per cinque anni”.

Comunque quello di questi giorni non è stato uno spettacolo esaltante.

“I cittadini però devono sapere che da noi avranno sempre sincerità. Anche quando non siamo d’accordo”.

Qualcuno dice che tutto questo è nato perché ci sono difficoltà nei Cinque Stelle a reggere quest’alleanza che lei stesso ha definito “inaspettata”.

“Se penso a un anno fa, c’era molta più discussione all’interno del Movimento…”

Le esternazioni del presidente della Camera Roberto Fico fanno pensare il contrario.

“Fico ha svolto un ruolo fondamentale nel far nascere questo governo. Ed è convinto come me nel portarlo avanti”.

Non si direbbe dalle sue parole….

“Le idee di Roberto erano note, quando è stato votato. Non fa altro che continuare a esprimerle”

A Natale ritorna Alessandro Di Battista. La preoccupa?

“Non solo sono contento che torni. Vorrei trovare il modo di non farlo ripartire, perché so che lui è uno spirito libero. Ma a me piacerebbe averlo al fianco nella campagna elettorale per le europee”.

Ma è sicuro che tra i suoi non ci sia nessuno che tifa contro il governo?

“Nessuno. Sappiamo che questo governo è l’ultimo argine per difendere diritti sociali degli italiani. Altrimenti arrivano di nuovo quelli pro banche e pro austerity”.

Ma dopo due giorni di Italia a Cinque Stelle non ha la sensazione che sia più difficile scaldare i cuori dei militanti stando al governo?

“Al Circo Massimo abbiamo fatto il record di iscritti di tutte le edizioni di Italia a Cinque Stelle. Ci sono state oltre 50mila persone. Mai tante così. E nemmeno una contestazione”.

Sui giornali ho letto pareri diversi.

“A me dispiace. Alla Leopolda di Renzi c’era meno gente di quella che stava alla nostra reception ed è stata celebrata come evento dell’anno. Al Circo Massimo, invece, girava solo qualche telecamera per sbaglio…”

Si sta lamentando per l’ostilità dell’informazione?

“Le ha viste le stime delle presenze nei Tg della Rai? Siamo l’unico governo che si ricordi che in Rai è presente la metà del tempo dell’opposizione”.

Passiamo alla vostra risposta all’Europa. Siete pronti a cambiare qualcosa della manovra per andare incontro alle richieste di Bruxelles?

“Siamo pronti a riconoscere l’Unione Europea come istituzione e a spiegare loro le nostre ragioni”.

Quali sono i margini di trattativa?

“Il punto non sono i margini di trattativa. Noi abbiamo messo in conto che ci possa essere bocciatura. Avvieremo un dialogo, ma resterà agli atti dell’Unione europea che c’è un governo che è convinto delle sue ragioni e perciò va avanti per la sua strada”

Dove sta il dialogo allora?

“Nel fatto che noi riconosciamo le istituzioni europee. A differenza di quel che lascia intendere qualche commissario di Bruxelles”

La manovra però non si tocca.

“Siamo convinti di essere sulla strada giusta. Nessuno ne parla ma abbiamo preso 4 miliardi a banche e assicurazioni. Ricorda quando dicevamo tassiamo banche e assicurazioni per dare qualcosa di più ai cittadini? L’abbiamo fatto”

Non c’è il rischio che banche e assicurazioni scarichino tutto sui cittadini?

“Da incontri che abbiamo avuto con gli istituti interessati, non mi pare. E sono sicuro che non abbiamo fatto azioni da irresponsabili”

Nella lettera spedita in Europa si dice anche che se i risultati della manovra non saranno quelli sperati si prenderanno “le necessarie misure”. Qualcuno teme che le “necessarie misure” siano un modo per dire patrimoniale…

“Guardi non ci sono i numeri in Parlamento per approvare la patrimoniale”.

Perché?

“Perché il Movimento 5 Stelle non voterà mai una patrimoniale. Anzi, non passerà nemmeno in Consiglio dei ministri perché abbiamo la maggioranza anche lì.”

È un impegno?

“Sì. E mi fa piacere dirlo ai lettori della Verità in modo che l’impegno possa essere pubblico: non ci sarà nessuna patrimoniale perché le patrimoniali sono illiberali. E io non voglio un governo illiberale”

Il Reddito di cittadinanza agli stranieri non rischia di creare altri problemi con la Lega?

“Non ci sarà. Ci rivolgeremo solo agli italiani”.

Come?

“Il meccanismo lo metteremo a punto nella normativa che entro fine anno diventerà legge”.

Ritirerete gli 81 emendamenti sul decreto sicurezza?

“Sono stati presentati 81 emendamenti soltanto perché non essendoci Salvini qui, in questi giorni, abbiamo rinviato la fase di trattativa. Ma in aula arriveranno solo quelli concordati. L’obiettivo è migliorare il testo, non creare problemi al governo”

E sul condono edilizio a Ischia su cui Salvini ha sollevato dei dubbi?

“Avremo modo di parlarne a cena”.

Con la pizza napoletana in effetti l’argomento s’intona.

“Non scherzi. Questo decreto, che poi è il decreto Genova, accelera le sanatorie sulle case – solo quelle terremotate e nel cratere – cui si applicano condoni del 2003, del 1995 e del 1987. Ricorderà che il condono del 2003 l’ha votato la Lega, mica io…”

Che fa? Riapre la polemica?

“No, lo dico con ironia”.

E io lo dico sul serio: non c’è il rischio che ricominciate con le ripicche?

“No, gliel’ho detto: quando ci parliamo di persona, senza intermediari, noi ci capiamo”.

Neppure l’affermazione elettorale della Lega in Trentino e Alto Adige, a fronte di un calo del M5S, rischiano di minare l’alleanza?

“No”.

Perché?

“Perché noi abbiamo regole ferree, per esempio la lista unica. Chi ha vinto lì si presenta con dieci liste”.

Pentito?

“No, siamo orgogliosi delle nostre regole”

Torniamo all’Europa: ci dobbiamo preparare allo scontro?

“A maggio cambierà tutto”

Ma intanto lei pensa che ci siano pregiudizi contro di noi?

“Più che un pregiudizio, c’è concorrenza. Chi sta oggi in Commissione appartiene infatti a partiti che corrono contro di noi. Quelli della famiglia Ppe e Pse, per intenderci, che in Italia sono rappresentati dall’opposizione di Pd e Forza Italia”.

Quindi che fate?

“Dovremo difendere la manovra in modo compatto. E spiegarla ancora. Mi lasci dire che sto apprezzando molto il comportamento della Germania che non entra in questa questione”.

E i mercati?

“Sono convinti che l’Italia voglia uscire dall’euro, per una narrazione di alcuni intellettuali e della sinistra che vanno diffondendo questa leggenda metropolitana”

E non è così?

“No, non solo perché non c’è nel contratto ma perché il Movimento 5 Stelle non voterà mai per uscire dall’euro”

Renzi come presentatore Tv come lo vede?

“Non ce l’ho fatta a vederlo, nemmeno alla Leopolda”

Ma la debolezza dell’opposizione non è un problema?

“Sopperiamo noi. Siamo bravi a farci l’opposizione anche da soli”.