Meno poltrone, più democrazia: arriva il più grande taglio ai costi della politica della storia

di Riccardo Fraccaro, Ministro ai Rapporti con il parlamento e alla Democrazia diretta

Oggi presentiamo le riforme del cambiamento perché incardinano lo spirito e il cuore del cambiamento su cui i cittadini ci hanno dato un mandato chiaro lo scorso 4 marzo. Stiamo per realizzare una vera e propria rivoluzione copernicana per mettere i cittadini al centro del sistema politico. Con queste riforme daremo più potere al popolo, renderemo più produttive le istituzioni, valorizzeremo la partecipazione e taglieremo gli sprechi. Questa sarà una legislatura costituente che traghetterà il Paese verso un nuovo orizzonte. L’Italia può cambiare in meglio solo se ricambiamo la fiducia che i cittadini ci accordano distribuendo le responsabilità.

Con le riforme sulla democrazia diretta affermiamo un principio sacrosanto: è il popolo l’organo politico più qualificato. Siamo convinti che democrazia diretta e democrazia rappresentativa lavorino in sinergia ed è dimostrato che dove ci sono investimenti nella partecipazione dei cittadini le istituzioni siano più efficienti. Con la riduzione drastica del numero di parlamentari porteremo a compimento il più grande taglio ai costi dei politici mai fatto finora. Una radicale riduzione dei costi della politica per aumentare l’efficienza e senza tuttavia intaccare il principio della rappresentanza. Anzi. Taglieremo il numero dei parlamentari proprio per avvicinare le istituzioni ai cittadini e legittimarle maggiormente. Con l’introduzione del referendum propositivo a zero quorum, invece, azioneremo il percorso di partecipazione e democrazia diretta dei cittadini all’interno della vita pubblica e politica del Paese.

Più potere per i cittadini e più democrazia nel solco di un Parlamento pienamente legittimato nella sua centralità. È sulla democrazia diretta che fondiamo la terza repubblica: il cambiamento nasce e si realizza con queste riforme che in definitiva hanno come obiettivo finale quello di trasformare gli elettori in cittadini, gli onorevoli in portavoce e le istituzioni in comunità. Per noi la democrazia è partecipazione.