Il reddito di cittadinanza si farà: il dibattito al Parlamento europeo

di Laura Agea, Efdd – Movimento 5 Stelle Europa

Siamo molto soddisfatti che in questo Parlamento si discuta, su nostra richiesta, di reddito di cittadinanza. Già qualche mese fa, grazie al nostro lavoro, quest’Aula approvò un nostro testo sul reddito minimo come misura per ridurre la povertà. Colleghi, per me e per i miei colleghi questo è un tema molto caro per due motivi.

1) Siamo italiani, e in Italia non esiste il reddito di cittadinanza. È presente in 26 Paesi europei su 28, ma non nel nostro.

2) Siamo espressione di una forza politica, il Movimento 5 Stelle, che oggi è al governo del Paese, una forza giovane fondata soltanto il 4 ottobre 2009.

Il reddito di cittadinanza è nel nostro DNA da quel 4 ottobre del 2009. E’ stato fin da subito il sogno di Beppe Grillo e di Gianroberto Casaleggio. C’è rimasto in tutti questi anni, è entrato nel nostro programma. Lo abbiamo portato in tutte le piazze, abbiamo fatto più volte a piedi il cammino da Perugia ad Assisi e lo abbiamo fatto diventare un tema al centro del dibattito politico.

VIDEO. Ecco l’intervento di Laura Agea nella plenaria di Strasburgo

Ricordo ancora quei primi anni. Si trattava di un’idea semplice, ma è anche vero che le cose semplici sono le più straordinarie. Non ci sembrava neppure qualcosa di nuovo: togliere dalla disperazione e dalla povertà milioni di poveri. In tutti questi anni lo abbiamo vissuto come un obbligo morale.

E vi dirò di più: ci sembrava una battaglia di civiltà in cui le appartenenze politiche dovevano scomparire. Pensavamo: chi si oppone al reddito di cittadinanza si oppone agli italiani e non al M5s. E invece, in Italia, è stata fatta una stupida devastante guerra ideologica alla nostra proposta. Credevano di colpire noi, ma non si accorgevano di far del male ai milioni di poveri, che le loro politiche sociali continuavano a far aumentare.

In quegli anni lo continuavamo a dire: state tranquilli, quando andremo al governo faremo il reddito di cittadinanza. Lo voglio dire a tutti i cittadini che vivono in povertà assoluta, come Anna, che qualche anno fa mi scrisse per raccontarmi la sua storia.

La sua è una storia come tante, moglie e marito con un’attività fallita per colpa della crisi, la ricerca di un lavoro che non si trova, la disperazione, il dramma infinito di non saper più come arrivare a fine giornata. E la vigliaccheria di uno Stato che non dava risposte e che girava la testa dall’altra parte, perché ad alcuni politici le tabelle e i numeri scaldano il cuore più che la sofferenza di una persona.

La tua storia l’ho portata con me al Parlamento europeo. La tua esperienza di vita è stata la mia agenda di lavoro. Te l’avevo promesso, anzi te l’avevo giurato. A te e a tutte le persone che non riescono a trovare un posto di lavoro. A tutte le Anna, figlie e vittime di una devastante crisi economica.

In questi anni ho desiderato che arrivasse questo momento come nulla al mondo per abbracciarti e poterti dire: non ti abbiamo lasciata sola, abbiamo mantenuto la promessa.

Con il governo del cambiamento in Italia ci sarà il reddito di cittadinanza per più di 6 milioni di cittadini. È una misura epocale, stiamo cancellando la povertà in Italia ridando anche uno stimolo ai consumi per rilanciare l’economia. Non si può vincere chi non si arrende mai, diceva Gianroberto Casaleggio. Noi non ci siamo mai arresi, e il sogno che 9 anni fa era di pochi oggi è di tutti. In alto i cuori dei più deboli.