Qualità ambientale e salvaguardia del territorio, per un Molise a 5 Stelle

di Andrea Greco, candidato del MoVimento 5 Stelle alla presidenza della regione Molise

Il patrimonio territoriale è il bene comune costitutivo dell’identità collettiva regionale, e il governo di esso deve necessariamente collocarsi tra le priorità politiche di sviluppo e di pianificazione a livello regionale.

Dopo oltre un quarantennio segnato da spregiudicate trasformazioni, speculazioni territoriali e cementificazioni selvagge, e privo di una qualsiasi visione organica di sviluppo urbano, territoriale e sociale, dove l’urbanistica contrattata ad esclusivo beneficio del “prenditore di turno” ha trovato uno straordinario terreno fertile, forte anche di piani regolatori comunali datati e ormai superati, dove il cittadino è stato puntualmente estromesso da qualsiasi processo partecipativo e decisionale, il Molise deve dotarsi di una legge urbanistica regionale.

Il Molise è l’unica regione in Italia a non avere ancora una legge urbanistica. Una legge per integrare valorizzazione del patrimonio territoriale e paesaggistico, sviluppo sostenibile e durevole, contrasto al consumo di suolo, tutela del territorio rurale, montano e costiero, lotta al dissesto idrogeologico, perequazione urbanistica, valorizzazione delle identità storico-culturali dei luoghi, protezione delle risorse naturali, mitigazioni degli effetti antropici sull’ambiente e sul clima.

Stop al consumo del territorio: una legge regionale sull’urbanistica per fermare la cementificazione del territorio, che punti a ristrutturare il patrimonio edilizio esistente secondo i criteri del risparmio energetico-idrico. Questo obiettivo programmatico può essere raggiunto attraverso una legge, la prima nella storia del Molise, che colmi finalmente quel vuoto normativo in materia di pianificazione del territorio e che salvaguardi le aree di pregio naturalistico, minimizzi il consumo di suolo e incentivi le riqualificazioni urbane, il risparmio energetico, le ristrutturazioni e l’adeguamento sismico.

Vogliamo ripristinare e valorizzare l’edilizia rurale attraverso l’accesso a specifici finanziamenti comunitari e prendere un contributo a fondo perduto ai cittadini comunitari che presentino adeguato progetto architettonico per il miglioramento/ripristino/recupero dell’area in oggetto, e per l’autocostruzione di strutture abitative dotate di alti standard in fatto di eco-compatibilità.

Dobbiamo finalmente occuparci di difesa, conservazione e valorizzazione della rete tratturale, antica rete viaria sulla quale nacquero tanti insediamenti abitativi diventati oggi i comuni del Molise.

E dobbiamo avviare la redazione e l’adozione di un nuovo Piano Territoriale Paesistico-Ambientale di Area Vasta, che evidenzi le potenzialità e criticità dislocate sul territorio regionale, tenendo conto degli andamenti socio-economici-demografici prevedibili e identifichi gli ambiti a diverso grado e condizioni di modificabilità destinabili a differenti tipi d’intervento in relazione alla linea di sviluppo individuata (turistica- energetica- silvo-pastorale- agricola).

È nostra intenzione valorizzare il patrimonio naturale tramite la messa in rete di tutte le aree protette presenti sul territorio regionale, promuovendo l’ecoturismo e il turismo enogastronomico nei piccoli borghi. Tale complesso deve interagire in modo funzionale con la rete dei siti culturali-storico-archeologici, che andrebbero a completare in modo sinergico l’offerta turistica.

Così come riteniamo importante l’utilizzo sostenibile del patrimonio forestale mediante l’attuazione del piano forestale Regionale, in cui indicare i principi guida nel settore silvo-pastorale.

Il Parco Nazionale del Matese è certamente un modo ottimale per valorizzare quel meraviglioso lembo di territorio campano-molisano. La battaglia politica trasversale, per la sua istituzione ci vede coinvolti sensibilmente sin da quando, nel gennaio 2014, una delegazione del M5S Molise fece depositare alla Camera un testo di legge articolato per “l’istituzione del Parco Nazionale del Matese”.

L’Ente nazionale dovrebbe assolutamente essere governato da tecnici e da profondi conoscitori del territorio, non dalla politica. Purtroppo la riforma della legge quadro sulle aree protette n.394/91 e sui Parchi non va nello stesso senso. Ma faremo di tutto, con l’aiuto degli attuali parlamentari, per evitare che diventi un “carrozzone”. Vogliamo un vero Parco nazionale.

E, soprattutto vogliamo, finalmente, poter proteggere e valorizzare il nostro territorio come non è mai stato fatto prima d’ora.