In Ungheria vince l’ipocrisia europea

Intervista a Fabio Massimo Castaldo su “Il Messaggero”

Viktor Orban? Una vergogna europea che però mette a nudo il fallimento della UE. La pensa così Fabio Massimo Castaldo, M5S, vicepresidente del Parlamento europeo. “Non tutti lo considerano una minaccia. Orban è un uomo del PPE, a Bruxelles è alleato con Tajani e Angela Merkel. Loro non “disdegnano” poi così tanto la politica miope e fortemente anti-europea. Crediamo in una Europa plurale e aperta: in troppi casi in Ungheria sono stati calpestati i diritti fondamentali dei cittadini. E abbiamo chiesto perciò di aprire una procedura formale”.

Anche l’amicizia con Putin è politicamente scorretta?
“Le alleanze internazionali dell’Italia non sono in discussione. Tuttavia la politica delle sanzioni alla Russia non ha portato ad alcun risultato utile, anzi ha contribuito a inasprire il clima di tensione e diffidenza reciproca. Ma soprattutto ha messo in ginocchio tantissime piccole e medie imprese italiane che esportavano in Russia”.

Che dire della barriera di filo spinato contro i clandestini?
“Le cause del fenomeno vanno risolte alla radice, intensificando la cooperazione internazionale e smantellando le reti di trafficanti. Il filo spinato di Orban è solo la vergognosa immagine plastica del fallimento delle attuali politiche migratorie europee”.

Orban si oppone alle quote di migranti e alla riforma dei trattati di Dublino per consentire di scegliere il Paese in cui andare. Che fare?
“Se Orban vuole fare parte dell’UE deve accettare delle regole comuni che tutelino tutti. Abbiamo ottenuto, grazie anche ai nostri voti in Parlamento europeo, dei ricollocamenti una tantum dei migranti arrivati in Italia e l’Ungheria è proprio uno di quei Paesi che non solo non ha rispettato le regole, ma che ad esse si è opposto strenuamente. A nostro avviso ciò è inaccettabile: i migranti che arrivano in Italia devono essere obbligatoriamente e permanentemente ricollocati in maniera proporzionale in tutti gli Stati membri. Abbiamo individuato alcuni criteri: PIL del Paese, ampiezza del territorio, disoccupazione. Ci batteremo per affermare i ricollocamenti: chi non li rispetta dovrà essere sanzionato con il ritiro dei fondi strutturali spettanti da riassegnare ai Paesi in prima linea come il nostro”.

Come cambiano gli equilibri europei?
“Non permetteremo che l’Italia venga lasciata sola o ignorata. Dialogheremo con tutti, ma i Paesi di Visegrád hanno sull’immigrazione posizioni lontane dalle nostre: ricordo che siamo stati i primi a denunciare gli effetti nefasti del regolamento di Dublino. I cittadini lo sanno e hanno fiducia in noi”.

Orban ha dichiarato guerra a George Soros e alle ONG. Condividete?
“A Ivrea abbiamo immaginato il futuro. La globalizzazione va governata con intelligenza coinvolgendo cittadini, società civile, ONG, categorie produttive… Sulla trasparenza saremo come sempre ferrei: ad esempio è assolutamente necessario che siano pubblici i finanziatori di qualsivoglia fondazione, ONG o entità. Stesse regole di buon senso per tutti.”.