Ministro Martina, le lacrime degli agricoltori non sono fake news

di Ignazio Corrao, Efdd – MoVimento 5 Stelle Europa

Lo scorso 2 febbraio, riportando la segnalazione di cittadini e stampa siciliana, abbiamo portato all’attenzione dell’Europa il fatto che nei supermercati di Pachino si vendevano i pomodori del Camerun. Avevamo pubblicato anche una fotografia con l’etichetta che lo testimoniava. Grazie a questa denuncia sono stati attivati i controlli che hanno dimostrato preoccupanti violazioni sugli obblighi di etichettatura e di tracciabilità del prodotto. Anche se quel pomodoro non arriva da Camerun, il problema rimane uguale. Il Governo sta nascondendo il fallimento della politica di controllo dei prodotti. Noi abbiamo sollevato il problema, chiesto lumi e incentivato a un controllo che ha portato alla evidenza che c’era un problema di etichettatura.

Le lacrime degli agricoltori non sono fake news. Il ministro Maurizio Martina e i suoi megafonini sparsi a tutti i livelli istituzionali sono nelle condizioni di negare che sia entrato pomodoro dal Camerun? Allora il Ministro dia il quantitativo di pomodoro straniero entrato in Italia. Quella etichetta riportava Camerun… E’ stato dunque un errore di etichettatura? Chi lo ha commesso? Chi vende in Italia a 1.39 euro il datterino? Quello è un datterino sottocosto. Come si fa a venderlo a quel prezzo se solo per produrlo serve almeno un euro? E’ questo il risultato della sua strategia di concludere accordi con la Grande Distribuzione Organizzata per la vendita di pomodori? Ecco spiegate le lacrime degli agricoltori.

Il Ministro Martina si è ricordato della Sicilia e della crisi in cui versano migliaia di produttori solo adesso che è in campagna elettorale. Peccato che durante i 5 anni di legislatura non si sia mai visto e i risultati si vedono tutti. La crisi del settore non è una fake news, ma una realtà che solo il MoVimento 5 Stelle ha denunciato con forza! L’agricoltura è l’unico settore a fare registrare un calo del valore aggiunto nel 2017. Ecco i dati.

Dal Ministro Martina a tutti i politici di centro destra, tutti ovviamente omettono di dire che nei controlli sollecitati da noi è emersa, inoltre, la mancanza l’etichettatura di arance e carciofi, carni bovine e avicole. Gli organi preposti hanno denunciato i titolari del supermercato per frode in commercio per la messa in vendita di patate di provenienza francese ma etichettate come italiane. A tale proposito abbiamo presentato una interrogazione alla Commissione europea per fare piena luce sulla vicenda ed abbiamo chiesto come Bruxelles intenda rafforzare il sistema di controlli sull’etichettatura e la tracciabilità dei prodotti agricoli e di fornire l’elenco delle iniziative avviate nel periodo 2014/2017 per far fronte al grave deterioramento del valore economico e sociale dei prodotti agricoli siciliani. Quindi se il Ministero è così sicuro della provenienza del pomodoro, perché annuncia i controlli? E’ un gran bel controsenso…

Caro Ministro Martina, l’accordo di partenariato economico dell’Europa con il Camerun, che prevede agevolazioni anche per l’ingresso del pomodoro, è stato sottoscritto dal rappresentante italiano e risale al 2008, governo Berlusconi ed è stato ratificato nel 2017 dal consiglio dell’Unione Europea con voto favorevole dell’Italia e da Camera dei Deputati e Senato della Repubblica con voto favorevole e trasversale dei deputati di Partito Democratico, Forza Italia e Lega. Tra l’altro le sanzioni alla Russia hanno praticamente azzerato il mercato di pomodori italiani verso quel paese a favore invece di quelli provenienti dal Marocco.

Il Ministro delle Agro-Bugie e i suoi megafonini di partito, ci attaccano perché abbiamo posto fine al loro giochetto, andare sui territori a promettere tutele, specie in campagna elettorale e votare invece tutto l’opposto nel segreto dell’Europa approfittando della disattenzione della stampa generalizzata. Lo abbiamo visto per il trattato UE Marocco, che è stata una mannaia per il settore agrumicolo, lo è e lo è stato per l’accordo sull’ingresso di olio tunisino in Europa senza dazi. Se ora il Ministro Martina gioca a spostare l’attenzione sulla reale provenienza di quel pomodoro, faccia pure. Nel frattempo gli operatori del comparto hanno capito da chi devono guardarsi le spalle”.