Roma Capitale e i pilastri della democrazia diretta e partecipata

dei consiglieri M5S Roma

A Roma l’attesa è finita. Il futuro della città di Roma sarà nella democrazia diretta e partecipata e nella possibilità per i cittadini di essere coinvolti e ascoltati. Finalmente dopo mesi di lavoro approda in Aula Giulio Cesare la proposta di revisione dello Statuto di Roma Capitale del M5s a prima firma di Angelo Sturni che introduce nuovi strumenti di democrazia diretta e partecipata per favorire il coinvolgimento dei cittadini alla vita pubblica: parliamo del referendum propositivo, abrogativo e consultivo senza quorum, del bilancio partecipativo, delle petizioni popolari elettroniche e delle consultazioni online. Ecco quello che succede quando è il MoVimento 5 Stelle a governare: si realizza quanto dichiarato in campagna elettorale.

Con l’avvio della discussione in Assemblea Capitolina inizia un processo di trasformazione della città che condurrà i romani a partecipare attivamente ai quei processi decisionali che avranno un impatto sul loro territorio: dalla mobilità, all’urbanistica, al bilancio e all’ambiente. Con la modifica della carta fondamentale della capitale siamo di fronte ad un tipping point per la democrazia diretta a Roma. Le riforme istituzionali a cui stiamo lavorando porteranno la città allo stesso livello delle altre capitali europee e del mondo dove queste innovazioni sono già realtà consolidate e aiutano gli amministratori locali a governare meglio.

Già da quest’anno Roma diventerà inoltre la casa della democrazia: a settembre 2018 ospiterà infatti il Global Forum on Modern Direct Democracy accogliendo ospiti di tutto il mondo, provenienti dalla società civile e dalle istituzioni, che contribuiranno a sviluppare la piena partecipazione dei cittadini in tutti i processi decisionali. Un evento importante, definito con la firma del memorandum d’intenti da parte del sindaco Virginia Raggi assieme al co-presidente dell’associazione Bruno Kaufmann.