Buoni pasto: dal 2019 stop al trucco dell’IVA che danneggia i piccoli commercianti

di Tiziana Beghin, Efdd – MoVimento 5 Stelle Europa

Ricordate il caso legato alla truffa dei Buoni Pasto? Il fenomeno da noi denunciato dovrebbe finalmente subire delle pesanti modifiche! La Commissione europea ha infatti risposto alla nostra interrogazione affermando che la nuova Direttiva, che entrerà in vigore a decorrere dal 1° gennaio 2019, non dovrebbe più rendere possibile “il gioco di prestigio” sull’IVA che permette aliquote differenti a vantaggio delle grandi aziende emettitrici di buoni pasto.

Tuttavia, la Commissione europea ha sapientemente evitato di rispondere alla nostra ultima, e a mio avviso fondamentale, domanda. E cioè se la disciplina italiana alteri la concorrenza a livello europeo rendendo più competitive le società che operano sì in Italia, ma che in realtà sono grandi multinazionali del settore. Parliamo di un fenomeno che soltanto nel nostro Paese mette in gioco oltre 3 miliardi di euro: avevate dubbi sul fatto che la Commissione avrebbe fatto orecchie da mercante a precisa domanda che metteva in discussione un business miliardario?

Per noi il trucco dell’IVA deve cessare subito, senza aspettare la direttiva europea. Ecco perché abbiamo presentato una proposta di legge (trasformata poi in emendamento alla Legge di Bilancio) che fissa un tetto massimo sia agli sconti sia ai termini di pagamento che le società di emissione dei buoni pasto possono praticare nei confronti degli esercizi. I corrispettivi riconosciuti all’emittente non possono essere superiori al 4% del valore del ticket e il saldo deve avvenire entro 60 giorni al massimo dall’emissione della fattura.