Il disastro siciliano di Garanzia Giovani spaventa anche la Corte dei Conti europea

di Marco Valli, EFDD – M5S Europa

Nel mio Paese la disoccupazione giovanile, stando agli ultimi dati, arriva al 37%. In Sicilia, una regione che abbiamo visitato per controllare i fondi di garanzia giovani, si arriva a un vergognoso 57%. Capite come siano dati impressionanti. E la cosa peggiore, che ha spaventato anche la Corte dei Conti Europea, è che la politica in questa regione non è stata in grado di mettere insieme un sistema di pagamenti efficiente.

I giovani sono andati molto spesso a lavorare e hanno ricevuto i pagamenti dopo mesi.
Questa è una vergogna che si può ribaltare superando i vecchi partiti. E bisogna anche invertire le politiche d’austerità: se non aiutiamo anche le imprese a creare domanda e posti di lavoro duraturi non riusciremo mai a uscire da questo circolo vizioso della crisi.

Quindi da una parte liberiamoci dai partiti e dall’altra liberiamoci dall’austerità. A livello nazionale, invece, quanti giovani hanno trovato il posto di lavoro o hanno fatto uno stage grazie a garanzia giovani? Appena il 3% di quelli iscritti al programma. I dati sono un flop totale. Su 2.2 milioni di giovani italiani che non studiano e che non lavorano solo 410 mila si sono iscritti al piano “Garanzia Giovani”.

Di questi appena 160 mila sono stati poi contattati per un primo colloquio. Da qui al mondo del lavoro il passo è ancora più lungo. Appena 12.273 hanno effettivamente ricevuto un’offerta di lavoro, di stage o di formazione. Il 3%, appunto. Poiché l’Europa ha investito 1,5 miliardi per questo progetto, possiamo calcolare che ogni posto di lavoro o stage è costato oltre 12 milioni di Euro. Soldi pubblici investiti malissimo. I soldi di Garanzia Giovani sono dei giovani, non di qualche coop in combutta con i politici.