Un milione di euro per i progetti dal basso nelle periferie di Torino #AxTo

di Chiara Appendino

La Politica, forse più di qualsiasi altro ambito, è una questione di scelte. Lo è a tutti i livelli, dal cittadino che sceglie cosa acquistare e come spostarsi in Città fino all’Amministratore che sceglie quali sono le priorità per la sua Comunità. Come sempre le scelte possono essere di due tipi: facili o difficili. Quelle facili solitamente segnano il solco della continuità, di ciò che è già noto, che è già stato avviato, che vede nell’inerzia il suo moto propulsivo. Ci sono poi scelte difficili, quelle che anelano al cambiamento e che volgono lo sguardo là dove nessuno lo aveva fatto prima o, peggio, dove tutti avevano rinunciato intonando il corrosivo refrain del: “Tanto non si può fare“. Il coraggio è ciò che riempie lo iato tra queste scelte difficili e il cambiamento. Quando ci siamo candidati nessuno ha mai pensato che sarebbe stato facile. Eravamo pronti ad affrontare situazioni complesse, a prendere decisioni nell’esclusivo interesse dei cittadini e delle cittadine per quanto potessero essere difficili. E ad andare avanti con l’obiettivo di migliorare ciò che abbiamo trovato, sfidando ogni pessimismo perché non esistono sfide perse in partenza, come ha dimostrato la campagna elettorale.

AxTO – i progetti li votano i cittadini
È questa la direzione che abbiamo scelto indicendo bandi per ottenere il contributo a progetti in ambito culturale e sociale, nel perimetro del progetto per le periferie denominato AxTO. Si tratta di un milione di euro che verrà suddiviso tra i migliori progetti che nasceranno dal basso e che si proporranno di profondere sforzi sul territorio, in particolare nei quartieri che nelle scorse consiliature sono stati lasciati indietro. Inoltre per la prima volta, dopo una prima scrematura, i progetti verranno votati on-line dai cittadini, che in questo modo saranno determinanti nelle scelte per la loro Città. Si tratta di un momento di partecipazione che siamo riusciti a mettere in piedi e di cui andiamo orgogliosi. Tre sono le parole chiave di questa iniziativa.

Periferie
Perché sono le zone dove il disagio sociale è più forte, perché sono migliaia e migliaia di cittadini che per troppo tempo sono rimasti indietro. Ma, soprattutto, perché in quei quartieri ci siamo presentati con un preciso programma elettorale e abbiamo tutta l’intenzione di continuare a rispettarlo.

Sociale
Perché, checché se ne dica, Torino è stata per anni protagonista di una narrazione che la vedeva come città felice, dove le cose funzionano, “ben amministrata”. Beh, non è così, e non mi stancherò di ripeterlo. Torino è una Città stupenda, con enormi potenzialità ma gettata nel baratro dei debiti in nome di tempi felici che però i torinesi ancora attendono. Sotto il tappeto luccicante di un Centro Storico tirato a lucido c’era la polvere di interi quartieri dove la povertà aumentava, i servizi scomparivano e le strade diventavano più pericolose. Oggi stiamo lavorando per ribaltare questa prospettiva e con questi bandi i cittadini potranno darci una mano.

Cultura
Perché la conoscenza è la condizione necessaria per immaginarsi un futuro. Sul frontone del Teatro Massimo di Palermo campeggia una massima che inizia così: “L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita”. Non può esserci rinnovamento senza Cultura, che deve essere aperta, partecipata, collettiva e visionaria. Oggi vogliamo dare ai cittadini la possibilità di essere parte attiva di tutto questo.

C’è tempo fino al 29 settembre per partecipare ai bandi. A questo indirizzo trovate il comunicato ufficiale della Città di Torino, mentre qui c’è il link al bando. Abbiamo scelto la strada più difficile, perché sappiamo che la percorreremo insieme a tutte e tutti.