La censura del web è già in atto

di Manlio Di Stefano

Nel giorno in cui Facebook ha deciso di bannare la pagina di Russia Today per alcuni giorni – e qualunque sia la vostra posizione sul mondo dovreste essere davvero preoccupati – vorrei riportarvi alcuni stralci di un articolo molto interessante, rilanciato anche da Wikileaks, di Robert David Steele, ex spia della CIA e, oggi, uno dei massimi esperti di intelligence al mondo.

Dopo aver ricordato le 935 bugie (ormai documentate) raccontate da Dick Cheney per giustificare una guerra da 5.000 miliardi di dollari e la fake news da parte dei militari svedesi – in collaborazione con NATO e CIA – di un sottomarino russo mai esistito che avrebbe “invaso” le acque svedesi, Robert Steele scrive: “come spia della CIA ho creato falsi rapporti di intelligence, mentito a capi di governo e gestito un modesto numero di operazioni false flag (nessuno è morto)”.

E poi scrive: “L’assassinio dell’ambasciatore russo in Turchia, l’assassinio del capo revisore NATO pronto a svelare fondi in nero di 250 miliardi di euro utilizzati dalla NATO per corrompere politici e organizzare operazioni “false flag”, e le varie operazioni “false flag” in Francia (queste con l’assistenza del Mossad), in Germania e altrove, sono tutti parte del tentativo di avviare la Terza guerra Mondiale – la guerra è un modello di business per la City di Londra e Wall Street, per il Vaticano e Rothschild”.
Sono le dichiarazioni di un ex agente della CIA. Non è la verità assoluta, ma sono importanti elementi da porre a conoscenza di un dibattito che fino ad oggi è stato solo a senso unico.

Mi piace riportare quest’articolo di Steele proprio nella settimana in cui per infarto è morto Udo Ulfkotte*.
Ulfkotte è il giornalista tedesco che passerà alla storia per aver avuto il coraggio di proferire pubblicamente queste parole: “che lo vogliate ammettere o no, il fatto che la CIA controlli i media negli Stati Uniti e all’estero non è una teoria cospirazionista, ma è una cospirazione di fatto”.

Nel suo libro “Giornalisti Comprati” (2014), Ulfkotte spiegava da insider come l’intelligence USA – quella che senza prove ci dice di credergli quando dice che la Russia ha condizionato le elezioni americane – contatti e paghi (fino a 20 mila dollari) giornalisti europei per scrivere quello che il committente vuole diffondere.
Propaganda cyber, su carta stampata e sull’etere, fatta di bufale un tanto al chilo e “fake news” che hanno un committente e un obiettivo preciso. Tutto questo la rete lo sa bene e proprio per questo c’è chi vuole silenziarla. Noi, però, faremo di tutto per difenderla. Aiutateci diffondendo queste informazioni.

*Udo Ulfkotte fu ospite del blog di Beppe Grillo per un Passaparola nel 2014, ascoltatelo e, se vi serve in italiano, lo trovate su YouTube con i sottotitoli.