Edilizia popolare: la battaglia del MoVimento 5 Stelle continua

di Roberta Lombardi

Nel contesto di forte crisi economica in cui viviamo, sempre più famiglie incontrano serie difficoltà ad avere un tetto sotto cui vivere: sembrerebbe che per le Istituzioni pubbliche sia diventato complicato garantire persino uno dei diritti fondamentali dell’uomo, come quello alla casa. Già a partire dagli anni sessanta del secolo scorso, lo Stato ha introdotto una serie di norme affinché ogni Comune sia in grado di assicurare una abitazione anche ai soggetti economicamente svantaggiati. A questo scopo, sono nati infatti i piani di edilizia economica popolare e, all’interno di questa categoria, si suole distinguere tre tipi di edilizia: sovvenzionata, agevolata e convenzionata, a seconda del ruolo concretamente svolto dalla pubblica amministrazione che, di volta in volta, si attiva per offrire ai cittadini in possesso di specifici requisiti immobili in locazione, in proprietà o in superficie, a prezzi vantaggiosi.

Dunque, nell’ambito dell’edilizia popolare, i protagonisti sono la pubblica amministrazione, i costruttori e, solo alla fine, i destinatari delle case realizzate.
Nel corso del tempo, però, si è registrato un vero e proprio corto circuito nel funzionamento di questi strumenti urbanistici: spesso, infatti, specie nelle città più grandi, quali Firenze, Milano e Roma, i costruttori hanno incassato i benefici pubblici e, senza rispettare in alcun modo i vincoli e le regole loro imposti, hanno venduto e locato le case a prezzi ben più alti di quelli previsti dalla legge. È chiaro che a fare le spese di questi meccanismi criminali siano state quelle stesse persone che invece avrebbero dovuto avvantaggiarsi dell’aiuto dello Stato. Così si assiste quotidianamente a decine di sfratti nei confronti di famiglie vessate e truffate da parte di imprenditori senza scrupoli e tradite da quelle istituzioni pubbliche che avrebbero dovuto proteggerle e vigilare sul corretto utilizzo delle risorse pubbliche stanziate a tale scopo.

Solo a Roma, nel 2012, la Procura di Roma ha sequestrato 326 alloggi costruiti in regime di edilizia agevolata e convenzionata e ha avviato un’ indagine sull’uso illegale dei finanziamenti ricevuti dalle cooperative/imprese edilizie da parte della Regione Lazio.

Dall’inizio della legislatura in corso, noi del MoVimento 5 Stelle siamo andati di persona a scartabellare negli archivi dei Comuni dove siamo entrati e abbiamo constatato la totale assenza di controlli e sanzioni nei confronti delle imprese costruttrici che si sono lautamente arricchite sulla pelle delle famiglie più umili, ridotte sul lastrico, nella più completa indifferenza dei soggetti responsabili di questa nefandezza.

Abbiamo quindi interpellato e richiamato ai loro doveri di legge i competenti dirigenti comunali, regionali e del Ministero delle infrastrutture che avrebbero dovuto sorvegliare sull’uso dei soldi pubblici e che non lo hanno fatto. Abbiamo denunciato le violazioni di legge perpetrate ai danni di migliaia di cittadini inermi e numerose sono state le sentenze che fino ad oggi hanno accertato l’esistenza di crediti vantati dagli inquilini nei confronti di costruttori famelici e autori di veri e propri atti di estorsione verso famiglie in condizioni economiche già complicate.

Ogni giorni continuiamo a lavorare sulle politiche abitative attuate nel nostro Paese, coordinandoci tra i vari livelli istituzionali (nazionale, regionale e comunale) per realizzare interventi univoci e coerenti su tutto il territorio e questa azione sinergica si è tradotta nel programma nazionale sulle politiche abitative che presenteremo nei prossimi mesi.

Da fonti giornalistiche apprendiamo che la Procura di Roma avrebbe proprio in questi giorni concluso le indagini relative al reato di truffa nell’ambito dei piani di zona della capitale. Molte di queste indagini nascono da esposti e denunce presentate da noi, da cittadini e da sindacati che non si arrendono a vedere l’ennesima ruberia di risorse pubbliche a scapito del loro diritto ad avere una casa dove vivere.

La battaglia del MoVimento 5 stelle sul fronte dell’edilizia popolare continuerà: blocco degli sfratti; raccolta di tutte le convenzioni e di tutti gli atti connessi in base alla normativa regionale; verifica del rispetto delle norme in materia; ricognizione del patrimonio immobiliare pubblico e di edilizia residenziale pubblica; studio e pubblicazione online di tutta la documentazione; revisione e aggiornamento delle liste di assegnazione degli alloggi popolari; attivazione delle procedure di controllo e applicazione delle sanzioni; vigilanza sulla gestione amministrativa e finanziaria delle coop e delle imprese di costruzione; sono tutti impegni che abbiamo preso e che manterremo.