Buone notizie per i lavoratori di Bologna e Avellino dell’Industria Italiana Autobus

di Luigi Di Maio

Sono appena rientrato dall’Umbria, mi trovo a Roma e tra un po’ vado ad incontrare uno dei commissari europei, Oettinger. Ci tenevo a dare una buona notizia ai lavoratori dello stabilimento di Bologna e di Avellino dell’Industria Italiana Autobus: stamattina abbiamo ricevuto al Ministero, nella posta certificata, una manifestazione di interesse di Ferrovie dello Stato ad entrare nella compagine societaria di Industria Italiana Autobus. E questa è una gran bella notizia, perché questa azienda, per chi non lo sapesse, nasce dal mettere insieme due stabilimenti: uno era la Breda Menarini (che faceva gli autobus) e l’altra la Irisbus di Avellino.

Questi due stabilimenti sono stati messi insieme in Industria Italiana Autobus, dovevano ripartire, era stato fatto un accordo al Ministero, solo che poi nonostante questa azienda avesse mille autobus da costruire in Italia per comuni e regioni per il trasporto pubblico locale, hanno finito per costruirli in Turchia questi autobus. Qui, con gli stabilimenti che non funzionano, che sono in gran parte fermi e con gli operai in mezzo alla strada (col rischio di non vedersi pagati gli stipendi), avevo fatto una promessa in campagna elettorale: che mi sarei occupato personalmente di questa crisi.

Ci abbiamo lavorato tutta l’estate e stamattina un partner come Ferrovie dello Stato, che si aggiunge a Leonardo Finmeccanica (che è già dentro la compagine societaria) ci permetterà nelle prossime settimane di cominciare a costruire un percorso. Vedremo se ci saranno le condizioni, ma il trasporto su autobus ha deciso di entrare in un’azienda che costruisce autobus. Qual è il punto? Molto semplice: che avremo un soggetto di questo settore che fornisce servizi di trasporto su autobus, che costruisce anche gli autobus e che fa capo ad un’azienda di Stato che è Ferrovie dello Stato.

Vi leggo che cosa di preciso dice Ferrovie dello Stato nella sua nella sua manifestazione d’interesse, in modo tale da far capire a tutti la situazione. Sostanzialmente loro dicono di essere interessati a entrare nella Newco, che rileverebbe il ramo d’azienda di Industria Italiana Autobus.
Dico a tutti i lavoratori di resistere ancora perché ci stiamo lavorando e speriamo di poter arrivare il prima possibile a rimettere a posto questa azienda, farla produrre in Italia, sbloccare mille autobus per città e regioni, che significa più trasporto pubblico locale di qualità per tutti i cittadini.
Proprio come abbiamo fatto con l’Ilva, ottenendo il miglior risultato possibile nelle peggiori condizioni possibili.