Ufficiale: il ministro della difesa Trenta ha inviato la lettera per risolvere il contratto dell’Air Force Renzi

di Elisabetta Trenta, ministro della Difesa

Oggi mettiamo definitivamente un punto all’arroganza al potere. Oggi si chiude del tutto la storia dell’Airbus di Matteo Renzi, un aereo costato complessivamente 150 milioni di euro in 8 anni. Ma vi rendete conto? 150 milioni di euro: forse il prezzo che Renzi aveva dato al suo smisurato ego. E noi, sia chiaro, con questo atto simbolico abbiamo cercato solo di normalizzare le cose. Il nostro è un semplice tributo alla normalità. Da quando sono ministro ho volato spesso a Bruxelles per i vertici Nato e i Consigli Affari Esteri dell’Ue. Ho volato a Londra, in Tunisia, in Libia come sapete. E nei prossimi giorni sarò anche in Libano, dove l’Italia ha ripreso con orgoglio il comando della missione Unifil. Ecco, in nessuno di questi casi c’è mai stato bisogno di un aereo così!

Vi assicuro che un aereo di queste dimensioni sarebbe stato destinato a viaggiare sempre vuoto. Vi sto raccontando tutto questo anche per fare luce sulla disinvoltura con cui i precedenti governi hanno usato i soldi pubblici, ovvero i soldi, di noi cittadini. Ho inviato la lettera con cui ho chiesto alla Direzione degli Armamenti Aeronautici la risoluzione del contratto dell’Airbus di Renzi. L’oggetto è “Risoluzione del contratto“. Questa è la prima notizia! La seconda è che proprio poco fa la Direzione degli Armamenti Aeronautici ha scritto ad Alitalia convocando la compagnia in una riunione per il 7 agosto, quando le due parti concorderanno i termini della risoluzione del contratto.

Il 7 agosto, si chiuderà quindi un’era: l’era egli sprechi e dei privilegi. Il prossimo 7 agosto, finalmente, questo Paese tornerà ad essere normale. Ovviamente l’aereo è solo il tassello di un grande mosaico che dobbiamo ricostruire. Gli sprechi e i privilegi da abbattere sono ancora molti, nei vari ministeri e non solo.

Ma siamo al lavoro, giorno dopo giorno, per migliorare le cose e restituire all’Italia l’immagine che merita e che, oltre a ogni cosa, le rende giustizia.