Le porte del ministero della Giustizia sono spalancate per chi combatte la corruzione

di Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia

Ieri ho avuto il piacere di avere due incontri molto proficui, ricchi di stimoli e proposte interessanti, con i rappresentanti di Transparency International Italia (il presidente Virginio Carnevali, il direttore esecutivo, Davide Del Monte, e il legal expert, Giorgio Fraschini) e Riparte il futuro (Federico Anghelè, responsabile delle relazioni istituzionali e Martina Turola, responsabile comunicazione): due associazioni che sono impegnate da anni nella lotta contro la corruzione e a favore della trasparenza.

Sono molto contento di questo dialogo avviato con le associazioni della società civile. Finalmente le porte del ministero sono spalancate per chi, con impegno e competenza, si batte per debellare uno dei mali più pericolosi per la nostra società e promuovere al contempo la cultura della legalità. Il dovere delle istituzioni è anche quello di ascoltare i cittadini, essere ricettivi e aperti al confronto con chi da anni è protagonista di battaglie importanti, per poi assumersi, infine, la responsabilità della decisione.

Combattere la corruzione, ridurre la sua incidenza sui processi economici e sociali è una priorità di questo governo. Una battaglia necessaria per garantire la certezza del diritto e per incrementare l’attrattività del nostro Paese per gli investitori nazionali ed esteri.

In particolare, entrambe le associazioni hanno rimarcato l’importanza della direttiva europea sul whistleblowing auspicando in tal senso che l’Italia possa svolgere un ruolo-guida a livello continentale, anche alla luce del provvedimento approvato nella scorsa legislatura (a prima firma Francesca Businarolo MoVimento 5 Stelle).

Ho spiegato loro che, sotto il profilo della lotta alla corruzione, l’Italia non sarà più fanalino di coda in Europa ma intende imporsi come paese leader.

Ciò accadrà grazie all’introduzione di misure innovative e severe come il Daspo per i corrotti (interdizione perpetua dai pubblici uffici e incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione a tutti i condannati definitivi per corruzione, peculato, concussione) e l’agente sotto copertura.

Il contributo delle associazioni, in questa fase preparatoria, è molto importante e ci permette di avere proposte, critiche e suggerimenti utili per migliorare e arricchire il nostro lavoro. Ricordo infatti l’iniziativa lanciata il mese scorso per azzerare la distanza fra il Palazzo e i cittadini: “Il Ministro ascolta“.

Quello che stiamo costruendo, lo stiamo costruendo insieme a tutti voi: la strada del cambiamento la percorriamo insieme.