Gli editori che fanno politica e non informazione

di Alessandro Di Battista

Polemiche, ricerca dell’errore, del caso sul quale scrivere titoloni utili solo ad alimentare le loro vuote invettive. Contenuti: zero. Sembra che a gran parte della stampa interessi solo gettare fumo negli occhi dei cittadini e fango sul MoVimento 5 Stelle.

Manca un mese alle elezioni, ma di idee, progetti, soluzioni agli “opinionisti della TV” non interessa nulla. In pochi mi chiedono cosa abbiamo intenzione di fare per contrastare la povertà, per combattere mafia e corruzione, per rilanciare le imprese e in tanti dicono che noi siamo rabbia e non abbiamo idee. Ma fateci una domanda seria!

Io sono in tour, sto girando l’Italia e neppure sono candidato. È una cosa nuova, non credete? È una conferma del fatto che credo fermamente nel nostro programma, eppure, ogni volta che scendo dal camper, telecamere e microfoni si avvicinano per chiedermi un’opinione su una polemica inventata ad arte. Un parere su una presunta gaffe, su una parola sbagliata. Diamine, io non sono mica un opinionista. Sono un parlamentare uscente che sta combattendo per un Paese migliore. E soprattutto i cittadini e le loro esigenza che fine fanno? Perché non gli interessano?

Ho deciso di non rispondere più e di spezzare questo giochino: vado oltre, volo alto, risponderò parlando del nostro programma, della voglia che ho di incontrare e ascoltare il mio Paese. Solo questo farò.

Decine di giornalisti vengono sguinzagliati per spulciare i curricula dei nostri candidati, le loro pagine Facebook, tutti alla ricerca di una “stronzata” scritta magari 4 anni fa. Ma dei reati commessi l’anno scorso dai candidati degli altri partiti politici non c’è praticamente traccia.

La nostra è l’unica forza politica che candida soltanto incensurati, in un Paese minimamente normale i giornalisti dovrebbero andare dai Renzi, dai Salvini, dai Berlusconi a domandargli: “perché non fate come il MoVimento 5 Stelle?”. La verità è che ci sono editori schierati che non pensano alla libertà di informazione, fanno politica, punto. Si candidino allora, si mettano in gioco i De Benedetti e i Caltagirone, gettino la maschera al posto di difendere con i loro giornali i partiti o i politici che controllano! Sarebbe più onesto. E invece nulla, continuano a praticare disonestà intellettuale.

Io preferisco camminare a testa alta, scelgo l’impegno e la piazza, scelgo la Politica con la P maiuscola. Ognuno faccia la propria scelta!