Rivoluzione GTT: ecco come rilanciamo il trasporto pubblico di Torino

di Chiara Appendino

Abbiamo salvato GTT, e ora inizia il suo rilancio. Abbiamo. Tutti insieme. Noi, la Regione Piemonte, il Ministero, i vertici dell’azienda, gli operatori e tante altre figure che hanno collaborato e che ringrazieremo citandole con dovizia di particolare. Un’azienda da quasi 5000 dipendenti, una delle più grandi dell’area metropolitana, con un indotto da diversi milioni di euro. Azienda che eroga un servizio fondamentale per tutti i cittadini. GTT è in uno stato di difficoltà. Oggi, finalmente, dopo mesi e mesi di tavoli e trattative, possiamo dire quale sarà il suo futuro. E la prima notizia è che c’è un futuro. Vediamo subito quali sono gli effetti concreti per le cittadine e i cittadini.

511 nuovi mezzi: i primi già quest’anno
A partire dalla fine di quest’anno, ed entro la metà dell’anno prossimo, i torinesi vedranno sulle strade 471 nuovi bus ecologici (euro 6 e metano). Si tratta di un rinnovamento di circa il 50% del parco mezzi circolante, un cambiamento storico.
Si inizia dalla sostituzione dei mezzi a metano per proseguire con quelli diesel più datati e inquinanti. Questo significa maggior comfort per i passeggeri, maggiore efficienza e affidabilità, mezzi più accessibili, minori costi di manutenzione, maggiore pulizia e una città più sana con un abbattimento di oltre il 90% delle emissioni di particolato, il principale responsabile dei blocchi auto. Ma chiaramente non sono solo questi i vantaggi e tra poco ne parleremo. Nel 2021 si aggiungeranno poi 40 nuovi tram che andranno a sostituire i modelli più vecchi.
Questi non solo presenteranno i vantaggi generici dei tram – tutela del manto stradale, zero emissioni e minori sollecitazioni per i passeggeri – ma avranno anche una capienza superiore di circa il 13% e saranno totalmente accessibili. I vantaggi però si estendono anche al bacino metropolitano nel suo complesso, anche con il completamento della stazione Bengasi e il prolungamento della metro fino a Cascine Vica.

Un nuovo biglietto da visita per Torino
Ad averne un indubbio vantaggio sarà proprio l’immagine di Torino. Il trasporto pubblico è un bene comune, e come Amministrazione dobbiamo dare ai torinesi motivo di esserne orgogliosi.
Vogliamo che quando viene qualcuno a trovarci si possa dire: “Usciamo con i mezzi pubblici, qui a Torino funzionano e sono efficienti”. Vogliamo che i turisti parlino del trasporto pubblico di Torino come noi parliamo di quelli del Nord Europa. Vogliamo che l’efficienza sia la cifra di questa Città e non una specie di utopia come in questi anni ci siamo abituati. Vogliamo che GTT torni ad essere il fiore all’occhiello del trasporto pubblico italiano e dare finalmente alle cittadine e ai cittadini il servizio che meritano.

Una nuova qualità della vita per i torinesi
La mobilità pubblica è uno dei temi che tocca più da vicino gli Amministratori locali. Non è possibile guidare una Città senza avere un’idea più che chiara di quale sia l’importanza del trasporto pubblico e senza avere un progetto per efficientarlo. In questo settore più che mai l’immobilismo negli intenti porta all’immobilismo del territorio. Ma cosa succede se invece si lavora seriamente su questo settore? La qualità della vita di chi vive la Città cambia radicalmente. Le distanze si riducono, gli spostamenti sono più piacevoli, l’aria è più pulita, le persone a cui vogliamo bene sono più vicine.

Ricordarci da dove siamo partiti
Poco dopo il nostro insediamento, ormai un anno e mezzo fa, sono iniziate a cadere tegole a forma di documenti di bilancio. In una continua operazione di trasparenza, non ho mai smesso di parlarvene e di raccontarvi cosa stava accadendo. Chi ci ha seguiti dunque – o ha semplicemente letto i giornali – sa della delicata situazione in cui versa GTT, la partecipata del comune che si occupa di trasporto pubblico. I numerosi debiti accumulati e sofferenze strutturali di varia natura hanno avuto come principale conseguenza un abbassamento della qualità del servizio e a farne le spese, come sempre avviene quando si parla di servizi pubblici, sono stati gli utenti, dunque i cittadini.

Per apprezzare dove siamo arrivati
Oggi siamo a un punto di svolta. Quello a cui stiamo assistendo non è “solo” un salvataggio dell’azienda di trasporti torinese ma un vero e proprio rilancio. Insieme all’Assessora ai trasporti Maria Lapietra, alla Giunta e alla maggioranza del Consiglio Comunale abbiamo lavorato per mesi, in collaborazione con tutte le Istituzioni, per raggiungere questo obiettivo. Con l’assessora Lapietra abbiamo presentato il primo passo per la futura riorganizzazione della rete. Non ci siamo tirati indietro nemmeno davanti a misure impopolari ma necessarie, come la revisione delle tariffe degli abbonamenti per residenti, rilasciati appunto da GTT. E qui vorrei togliermi un sassolino. c’è qualcuno che, dopo aver governato per anni e aver portato l’azienda in questa situazione, ha il coraggio di fare manifesti elettorali sulla revisione tariffaria dei parcheggi, anche se modulata in modo che a pagare di più fosse solo chi se lo può permettere perché ha un reddito alto. Voglio solo dire una cosa: noi siamo profondamente diversi.

GTT è un bene di tutti i cittadini
C’è chi ha provato per anni a nascondere la polvere sotto il tappeto per incapacità o forse per tornaconto elettorale e chi ha affronta i problemi per risolverli. Bene, noi siamo quelli che oggi rilanciano con orgoglio GTT, un’azienda partecipata strategica per il comune. Noi siamo quelli che sia assumono le responsabilità. È anche vero che non abbiamo fatto tutto da soli, anzi. Ci siamo impegnati di concerto con il Ministero dei Trasporti, la Regione, con l’Azienda, i lavoratori e con le altre Istituzioni, a cui va un sentito ringraziamento per il loro supporto e collaborazione. Ripeto, se non ci fossimo mossi fattivamente tutti insieme, oggi non saremmo qui ad annunciare il rilancio. La Città ha fatto la sua parte e continuerà a farla. Ma un grande grazie va a tutte le cittadine e i cittadini che hanno dimostrato di avere realmente a cuore il destino di GTT. Non possiamo dimenticare come, nonostante gli evidenti disagi che tutti conosciamo, sia stata al di là di ogni aspettativa la partecipazione all’iniziativa “Allenati a bippare”. Con quasi un milione e mezzo di utenti che si sono abituati a bippare il loro abbonamento ad ogni viaggio siamo riusciti ad avviare una prima vera riforma del trasporto pubblico data-driven efficientando il servizio nonostante le difficoltà economiche. Ciò non sarebbe stato possibile senza una simile collaborazione da parte della cittadinanza.

#TorinoRiparte
È il caso di dirlo. In campagna elettorale ci siamo riproposti una sfida ambiziosa: superare il modello di Città autocentrica e dare un nuovo volto a Torino. Un volto più sostenibile, pulito, dove il mezzo privato lascia spazio al trasporto pubblico e alle biciclette. Pochi giorni fa vi ho parlato di ciò che stiamo facendo per la mobilità ciclabile, e oggi finalmente posso darvi questa bella notizia per quanto riguarda i mezzi pubblici. La sfida, come vedete, la stiamo affrontando. Ma è inutile dire che insieme ai nostri sforzi dovrà esserci la collaborazione dei cittadini, che consiste essenzialmente nell’impresa più difficile, ma anche più bella: il cambio delle proprie abitudini nell’interesse di tutta la Città. Concludo con una bella frase che sta girando in questi giorni:
Le persone che dicono ‘non si può fare’ sono parte del problema. Anzi, sono esse stesse il problema” Mikael Colville-Andersen