Fermiamo l’invasione di riso dalla Cambogia che ha messo in ginocchio i produttori italiani

di MoVimento 5 Stelle Europa

La Commissione europea non faccia orecchie da mercanti e ascolti i produttori di riso italiani. Le importazioni a dazio zero concesse alla Cambogia e al Myanmar stanno massacrando il settore. È una vera e propria invasione visto l’aumento di 9 volte della quota in pochi anni. Il gruppo Efdd – MoVimento 5 Stelle al Parlamento europeo sosterrà le richieste emerse dalle associazioni di categoria che sono quelle di una clausola di salvaguardia e della reintroduzione dei dazi sul riso cambogiano per tre anni. Abbiamo proposto la creazione di un gruppo di interesse al Parlamento europeo sul tema. Serve una alleanza trasversale tra i gruppi politici per fare pressioni sulla Commissione. Quanto fatto finora dai partiti non basta.

Intervento di Tiziana Beghin al 2^ Forum del settore del riso che si è tenuto a Bruxelles.

“Buongiorno a tutti, mi chiamo Tiziana Beghin, sono un’europarlamentare e faccio parte della Commissione Commercio Internazionale. La nostra Commissione è più responsabile, rispetto alla commissione Agricoltura, di quelli che oggi sono i danni che il settore risicolo sta affrontando. Mi riferisco, ovviamente, agli accordi commerciali che hanno creato questa situazione problematica. È dal giorno del nostro insediamento al Parlamento europeo che stiamo seguendo con la massima attenzione la questione e siamo pesantemente impegnati per trovare una soluzione. L’idea è di portare avanti una pressione nei confronti della Commissione europea rispetto all’applicazione della clausola di salvaguardia che, senza entrare nei cavilli legali e normativi, non è al momento presa in considerazione soprattutto per la mancanza di volontà politica.

Il riso è un esempio lampante di un trend della Commissione già abbastanza noto: esiste un certo sbilanciamento in favore dell’economia tipica del Nord Europa, rispetto a quella dei Paesi del Sud. Io sono relatrice della risposta che il Parlamento europeo ha dato sulla strategia commerciale dell’UE formulata dalla Commissione ed ho cercato di riequilibrare, sia verso il settore manifatturiero che quello agricolo, le “forze” in campo. Il mio report è stato approvato a larghissima maggioranza.

Purtroppo, però, non sempre alle belle parole seguono i fatti: oggi tutti gli europarlamentari italiani si dichiarano strenui difensori del settore risicolo, ma vorrei ricordare loro che a marzo del 2017 sono stata promotrice di una richiesta di interrogazione orale con dibattito, che avrebbe portato l’istanza dei risicoltori in plenaria a Strasburgo, ponendo l’attenzione dell’intero Parlamento europeo sul tema. Purtroppo, però, all’epoca non ero riuscita a trovare supporto dei gruppi politici semplicemente perché si trattava di una proposta del MoVimento 5 Stelle.

Oggi chiedo quindi ai colleghi italiani di mettere da parte le dialettiche partitiche e di provare a fare il bene comune dei cittadini, cercando di portare in aula un dibattito su questo argomento che sarebbe sicuramente importante sia per i risicoltori oggi, che in generale per il settore agricolo, che viene sempre utilizzato come merce di scambio negli accordi commerciali. Mai come oggi diventa cruciale fare “sistema Italia” e portare avanti questa istanza”.